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Sardegna, dopo i vitalizi tornano anche i fondi per i gruppi politici

La denuncia dell'ex sindaco di Cagliari Massimo Zedda: "Tra vitalizi e fondi, quasi 24 milioni di aumento di costi della politica"

Pubblicato:14-06-2019 12:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:24
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CAGLIARI – Dopo i vitalizi, in arrivo i fondi ai gruppi del Consiglio regionale sardo. Ad annunciarlo è il consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, lo stesso che ha fatto scoppiare il “caso vitalizi” qualche giorno fa, diventato ormai nazionale e ripreso dalle maggiori testate.

“Non ci crederete, perché non potevo crederci neanche io e neanche i miei colleghi del gruppo- scrive l’ex sindaco di Cagliari su Facebook- finché non ho visto il testo della seconda proposta di legge della sedicesima legislatura. La nuova bozza prevede il ripristino dei famigerati fondi ai gruppi. La legge è stata illustrata ai capigruppo dal presidente del Consiglio Regionale, il leghista onorevole Michele Pais, della maggioranza leghista e sardista del centrodestra regionale”.

Prosegue il consigliere di minoranza: “Non bastava la prima proposta, quella per la reintroduzione delle pensioni o vitalizi ai consiglieri regionali. La maggioranza di destra ritiene che la seconda priorità per la Sardegna sia quella di dare decine di milioni di euro ai gruppi consiliari. La spesa? 60.000 euro circa a consigliere per 60 consiglieri, ogni anno, per 5 anni. Totale per la legislatura, 18 milioni di euro, che sommati ai vitalizi fanno quasi 24 milioni di aumento di costi della politica”.


Attualmente, spiega Zedda, i gruppi si avvalgono di dipendenti pubblici “che lavorano in comando in Consiglio per contenere la spesa pubblica. Si tratta di personale che ha superato un concorso pubblico e che, per la durata della legislatura viene pagato dal Consiglio regionale e non dall’ente di provenienza. Con questa seconda e ineffabile proposta si introdurrebbe la possibilità di attivare contratti di diritto privato per assumere collaboratori, aprendo un conto corrente nel quale far confluire le risorse. Come appunto i vecchi fondi ai gruppi. Nel testo si parla di costo zero, ma è una colossale bugia: l’aumento di spesa sui conti pubblici sarà di 3.600.000 euro all’anno e di 18 milioni per l’intera legislatura. Senza pudore”.

Conclude l’ex sindaco di Cagliari: “Fondi per i servizi sociali? Incentivi alle imprese e al tessuto economico e all’agricoltura? Finanziamento alle società sportive, alla cultura, all’istruzione? Prima i sardi e la Sardegna? No, prima gli onorevoli. Questa è la loro idea di Sardegna, un’isola da spolpare. Sono gli stessi che vorrebbero governare Cagliari con l’onorevole Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia, per fare al governo della città quello che stanno facendo governando la Regione”.

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