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Sclerosi multipla e contratti di lavoro, Aism: “Troppa disparità”

Incontro organizzato da Aism a Roma su 'Sclerosi multipla, disabilità e lavoro'

Pubblicato:13-12-2017 08:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:59

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ROMA – “Dall’analisi svolta emerge una crescente attenzione al tema della sclerosi multipla e, più in generale, delle gravi patologie all’interno della Contrattazione Collettiva di primo livello, mentre ancora sfumati e non sempre incisivi appaiono i riferimenti alla condizione di disabilità e allo stato di handicap, anche se tale materia richiede un approfondimento rispetto agli effetti concreti prodotti dalle disposizioni analizzate. Nello stesso tempo le disposizioni riferite alle gravi patologie e alla stessa sclerosi multipla risultano spesso non uniformi e risentono di problematiche definitorie o dell’uso di concetti, formule e categorie non immediatamente suscettibili di un’applicazione operativa”. E’ quanto emerge dall’incontro organizzato da Aism a Roma su ‘Sclerosi multipla, disabilità e lavoro’.

Inoltre, si spiega, si può riscontrare una tendenza diffusa ad un generale riconoscimento della sclerosi multipla e delle gravi patologie nel quadro delle disposizioni attinenti la malattia, con particolare riferimento al prolungamento e sospensione del comporto (in caso di malattia, il lavoratore ha diritto a conservare il proprio posto di lavoro per un determinato periodo, chiamato comporto – ndr), mentre l’attenzione a sclerosi multipla e gravi patologie all’interno di altri istituti (vedasi aspettativa, cessione di ferie, permessi etc.) pare ancora poco strutturata e, rispetto a tali istituti, non si può individuare l’esistenza di un corpus consolidato e omogeneo da cui attingere come base comune per gli sviluppi futuri. Ancor più campo da esplorare risulta quello del welfare contrattuale, all’interno del quale in ogni caso già emergono riferimenti e spunti interessanti a tutela delle condizioni di sclerosi multipla e legate a gravi patologie.

Sulla base di tali considerazioni, Aism ritiene che il lavoro di partenariato con i sindacati e le parti datoriali sulla Contrattazione Collettiva nazionale ai fini della piena applicazione della specifica call to action dell’Agenda della Sclerosi Multipla 2020 ‘6.2 Coinvolgimento delle parti sindacali e datoriali per una Contrattazione Collettiva e aziendale che favorisca forme di flessibilità per la conciliazione dei tempi vita-cura-lavoro per le persone con Sm’ possa nei prossimi anni concentrarsi sulle seguenti linee di lavoro:


aism_sclerosi_multipla_priorità_lavoro1 – diffusione progressiva in sede di rinnovo e di adozione dei nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro di primo livello degli istituti legati alle ferie, congedi e permessi, così come alla cessione delle ferie, per quanto riguarda più strettamente il campo della Sm;

2 – normalizzazione delle definizioni – con particolare riferimento ai concetti di grave patologia e terapia salvavita – in modo da favorire un’applicazione più semplice e immediata delle disposizioni senza necessità di ricorrere ad interpretazioni e/o certificazioni di terze parti (spesso non sono evidenziati nella Contrattazione Collettiva i soggetti preposti a tali certificazioni);

3 – estensione progressiva del riferimento alla sclerosi multipla e malattie gravi ad altri istituti, che non siano soltanto quelli del comporto, ma anche aspettative, permessi, ferie, flessibilità, nonché anche soluzioni innovative previste dalla normativa nel frattempo intervenuta – vedi lo smartworking – andando ad accrescere le tutele già introdotte dalla normativa (si pensi al recesso a 90 giorni rispetto all’utilizzo dello smartwork su base volontaria della persona con disabilità) e prevedendo un’applicazione più ampia anche nella valorizzazione del concetto di smartworking come accomodamento ragionevole.

4 – in ultimo, ma ritenuto ancora più centrale, un utilizzo più consapevole non soltanto in termini di frontiera culturale o di adempimento di un obbligo giuridico del concetto di disabilità, che tuttavia si ritiene potrà essere pienamente realizzato nel momento in cui venga preventivamente definita la riforma del sistema di riconoscimento della disabilità (di cui alla Convenzione Onu programma di azione governativo linea d’intervento).

 

 

In questo modo, dice ancora Aism, sarà possibile estendere conquiste maturate nella Contrattazione Collettiva per specifiche patologie e/o blocchi di patologie a categorie più ampie anche assicurando una maggiore equità e uniformità nonché il coinvolgimento di una platea di beneficiari più estesa. Sarà essenziale che sempre di più le parti sindacali e datoriali assumano la capacità, già sperimentata con successo in molti casi, di lavorare in modo stretto ed integrato con le associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità.

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