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Su IA Anna Mareschi Danieli, Marco e Giovanni Landi appassionano gli studenti del Bearzi di Udine

Un workshop per comprendere le opportunità dell'intelligenza artificiale

Pubblicato:13-10-2023 09:44
Ultimo aggiornamento:13-10-2023 13:45
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UDINE – ‘Intelligenza artificiale, un cambiamento epocale’ è il titolo del workshop che ha appassionato 200 studenti dell’Iti Bearzi di Udine: due ore intense di incontri con i big dell’industria e dell’informatica. In collegamento con l’aula magna dell’istituto salesiano sono intervenuti con le proprie testimonianze Anna Mareschi Danieli, vice-chairwoman Acciaierie Bertoli SafauS.p.A. e vicepresidente di Confindustria Udine, l’ingegner Marco Landi, pioniere dell’Ict e già presidente di Apple, e Giovanni Landi dell’EuropIa Institute.

L’evento, coordinato dall’It teacher del Bearzi Luca Vassena, è stato promosso e guidato da Cristian Feregotto, ceo della company friulana di soluzioni informatiche e digitali Infostar.

Proprio Feregotto, introducendo la giornata, ha ricordato che, anche da rappresentante generale di Confindustria Udine, si occupa quotidianamente delle tematiche legate alla trasformazione digitale. Ed è verso l’intelligenza artificiale – ha sottolineato – che devono orientarsi gli studenti delle discipline Steam.
Per chiarire il complesso panorama tecnologico del mondo attuale è intervenuto Giovanni Landi, smentendo molti luoghi comuni: “Le applicazioni di intelligenza artificiale non sono solo tecnologia.


Se fino a pochi anni fa ci chiedevamo se le macchine potessero pensare, oggi, al tempo del machine learning, il quesito è soprattutto etico e filosofico: Si può meccanizzare il pensiero?”. Per rispondere, Giovanni Landi ha raccontato il suo ruolo nell’industria It con l’attitudine del filosofo di formazione.
“Oggi sono 11 i macrosettori industriali e di mercato che chiedono le applicazioni di Ai, per smaterializzare, comunicare, per essere ‘anywhere, anytime’, cioè ovunque e sempre.

Ogni azienda, dalla sanità alla ristorazione all’energia, ha bisogno di competenze digitali”. E per il futuro azzarda questa previsione: “Stanno arrivando i computer quantistici. Arriveranno velocemente anche sugli smartphone. Per i vostri figli- ha detto agli studenti- sarà la normalità possedere tecnologie a base di qbit in tasca”.

Anna Mareschi Danieli è intervenuta con un videomessaggio ricco di spunti per concretizzare i sogni dei più giovani. Al centro del suo speech questo concetto: non bisogna aver paura dell’automazione. “La crescita economica con l’Ai sarà esponenziale; secondo il World Trade Forum nel 2025, cioè a brevissimo, questa crescita raddoppierà per i Paesi che svilupperanno tecnologie innovative. Sull’aumento dei posti di lavoro si prevedono 12 milioni di occupati in più nei paesi Ocse.

E saranno lavori meno pericolosi e meno faticosi. Un territorio che coltiva la formazione di manodopera qualificata non vede come una minaccia l’intelligenza artificiale: ci saranno opportunità per la competitività e per salari migliori”. Mareschi Danieli ha inoltre ricordato che ogni investimento nelle Ai “può aumentare la sostenibilità ambientale e quella sociale, a patto che gli utilizzi siano regolamentati e che ci siano conoscenza e consapevolezza”.

Marco Landi, collegato da Nizza e presentato da Feregotto come “un uomo che fa parte della storia dell’It”, è stato investito da decine di domande molto smart dagli studenti del Bearzi. Di recente, da presidente della società QuestIt ha sviluppato agenti virtuali tra i più sofisticati al mondo, in grado di apprendere anche la lingua dei segni. Il suo contributo è stato sicuramente di ispirazione per aver scelto di identificare il futuro dei giovani con la figura di Steve Jobs, che ha conosciuto bene e con cui ha lavorato nella Silicon Valley.

“Dal fondatore di Apple ho imparato tante cose: avere una visione chiara della vita, lavorare con un team fidato, non aver paura di sbagliare, essere curiosi e saltare il fosso per cambiare il mondo”. Pochi consigli ma chiarissimi quelli di Marco Landi: un incoraggiamento alle ragazze a scegliere di intraprendere studi tecnici e scientifici, non trascurare la famiglia e i valori, studiare per essere creatori e non solo fornitori di dati per le multinazionali Usa.

Ultimo monito, forse il più importante: “Non lasciamo che siano solo gli Stati Uniti e la Cina a sviluppare l’intelligenza artificiale. L’Italia e l’Europa non possono restare solo mercati, ma devono partecipare alla rivoluzione digitale da protagonisti”.

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