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Come riconoscere la depressione?

La regola delle tre A: astenia, apatia e anedonia

Pubblicato:13-10-2022 13:54
Ultimo aggiornamento:13-10-2022 13:54
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ROMA – Astenia, apatia e anedonia: sono queste le “tre A” che indicano i principali sintomi della depressione e che, come ha spiegato il professor Claudio Mencacci, psichiatra e presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia, “semplificando, consistono in una perdita di interesse, motivazione ed energia per cose che normalmente piacciono”.

OCCHIO AI DISTURBI DEL SONNO


Una sintomatologia da tenere sotto controllo, a maggior ragione perché si stima che il 15% della popolazione sviluppa una depressione nel corso della propria vita, con una maggiore incidenza nella fascia di età 25-40 anni. Oltre ad “abbassamento del tono dell’umore, facile emotività e senso di colpa e di inadeguatezza”, la depressione può portare con sé anche una serie di sintomi somatici, come la perdita o l’aumento dell’appetito e disturbi legati al sonno: questi ultimi sono, per il dottor Mencacci, da tenere particolarmente d’occhio perché “il sonno agisce come un protettore del nostro cervello e del nostro tono dell’umore e sintomi come insonnia o, al contrario, ipersonnia, sono legati non solo ad ansia e depressione ma anche a malattie cardiovascolari”.

DEPRESSIONE, NON E’ SEMPRE UGUALE PER TUTTI


Le depressioni, però, non sono tutte uguali, ma si differenziano a seconda dell’intensità, della durata e delle caratteristiche dei sintomi. E se, dal punto di vista dell’intensità, “possiamo distinguere fra depressione lieve, moderata e grave”, i sintomi depressivi possono variare anche in relazione all’età dei soggetti. “Durante l’adolescenza, ad esempio prevalgono sintomi come l’irritabilità e l’irascibilità e l’impulsività, poi l’isolamento- ha spiegato Mencacci- Con l’avanzare dell’età prevalgono sintomi cognitivi e somatici, soprattutto disturbi gastrointestinali”.



E nei bambini? “I sintomi principali sono legati all’appetito e all’insonnia, oltre a una protratta irritabilità e affaticabilità e alla riduzione del gioco spontaneo. Dai sei anni in su, il bambino si esprime meglio e, se depresso, appare annoiato, isolato, con un basso rendimento scolastico. Soprattutto in questi casi, riconoscere la depressione è importantissimo e cambia la vita delle persone”, ha concluso.

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