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FOTO | VIDEO | A Trieste, Mattarella ‘riconsegna’ a Pahor il Narodni Dom. Poi i due insieme alla foiba di Basovizza

Il gesto storico dei due presidenti davanti alla foiba di Basovizza. Mattarella: "La storia non si cancella. Sloveni e Italiani hanno scelto di guardare al futuro in nome dei valori oggi comuni libertà, democrazia, pace”

Pubblicato:13-07-2020 10:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:38

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TRIESTE – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accolto poco fa a Opicina (Trieste), nella caserma del reggimento Piemonte Cavalleria, il presidente della Slovenia Borut Pahor. I due sono in visita oggi a Trieste per la simbolica riconsegna del Narodni Dom (Casa del popolo) alla comunità Slovena, esattamente 100 anni dopo il rogo del palazzo, sede delle attività culturali ed economiche delle minoranze slovena, croata e serba, da parte degli squadristi, che poi sarebbe stato confiscato dal regime fascista.





























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I due presidenti, entrambi con le mascherine, si sono salutati senza stringersi la mano, nel rispetto delle norme anti-Covid in vigore per la visita. Norme che impongono tra l’altro l’assenza del pubblico alle cerimonie in programma oggi, e una molto ridotta presenza giornalistica.

Dopo gli onori militari a Opicina, il programma prevede in rapida successione la deposizione di una corona alla Foiba di Basovizza, subito dopo al monumento di quattro fucilati sloveni da parte del regime fascista. A mezzogiorno i due presidenti saranno in Prefettura di Trieste per la consegna del premio allo scrittore triestino Boris Pahor, e per la firma del memorandum sulla restituzione del Narodni Dom, ora sede universitaria, e verso le 13 la visita al palazzo stesso.

“La storia non si cancella. E il dolore non si dimentica. Ma o si coltiva il rancore o se ne fa patrimonio comune nel ricordo e nel rispetto, coltivando un’amicizia comune. Al di la’ e al di qua del confine Sloveni e Italiani hanno scelto la seconda strada e sono rivolti al futuro in nome dei valori oggi comuni liberta’, democrazia, pace”, ha detto il presidente Mattarella.

MATTARELLA: STORIA NON SI CANCELLA MA ITALIANI E SLOVENI RIVOLTI A FUTURO

“La storia non si cancella. E il dolore non si dimentica. Ma o si coltiva il rancore o se ne fa patrimonio comune nel ricordo e nel rispetto, coltivando un’amicizia comune. Al di là e al di qua del confine Sloveni e Italiani hanno scelto la seconda strada e sono rivolti al futuro in nome dei valori oggi comuni libertà, democrazia, pace”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Trieste con il suo omologo sloveno Borut Pahor.

MATTARELLA E PAHOR IN VISITA AL NARODNI DOM

Applausi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, inno partigiano di “dissenso” all’arrivo del presidente della Slovenia Borut Pahor. E’ avvenuto nell’ultima tappa a Trieste dei due presidenti, la visita al Narodni Dom (Casa del popolo) da oggi simbolicamente restituito alla comunità slovena del capoluogo giuliano, esattamente cento anni dopo il rogo ad opera degli squadristi e la successiva confisca fascista.

A inscenare la protesta alcuni appartenenti del Coro partigiano “Pinko Tomažic”, nota realtà musicale della minoranza slovena, presenti tra poco più di un centinaio di cittadini arrivati per accogliere i due presidenti al Narodni Dom. All’arrivo di Pahor hanno intonato l’inno partigiano degli sloveni del litorale, per esprimere il dissenso, spiegano alcuni del coro, per la visita del presidente sloveno alla Foiba di Basovizza, gesto considerato fuori luogo rispetto al centenario di oggi. Applausi invece per il presidente Mattarella, che ha salutato a distanza la piccola folla sia all’arrivo, sia alla partenza dal palazzo di via Filzi.

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