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Reggio Emilia, in Comune approvata mozione per diffondere l’AI scritta con l’AI

Il testo scritto dal software di un computer

Pubblicato:13-06-2023 17:20
Ultimo aggiornamento:13-06-2023 17:21

intelligenza artificiale
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Reggio Emilia – Una mozione per applicare l’intelligenza artificiale ai servizi della pubblica amministrazione, scritta essa stessa dal software di un computer. L’ha approvata il Consiglio comunale di Reggio Emilia, dove il suo proponente (il consigliere di +Europa Giacomo Benassi) ha rivelato di aver affidato la scrittura del testo ad una macchina solo dopo averlo presentato. Una scelta che ha fatto proseliti in sala del Tricolore dove un consigliere del Pd ha usato lo stesso sistema per scrivere il suo intervento sulla mozione.

Dal traffico ai terremoti: ecco in cosa “l’AI” potrebbe aiutare

Il documento approvato indica tra l’altro come la cosidetta “AI” potrebbe essere usata in concreto per rendere più efficace l’operato dell’ente. Si va da sistemi relativamente semplici come le “chatbot” per fornire assistenza automatica ai cittadini, (rispondendo a domande comuni e fornendo informazioni sui servizi o i processi amministrativi) fino a procedure più elaborate. L’Ai- sostiene il software che ha scritto la mozione- potrebbe infatti essere impiegata anche nell’analisi dei dati e nella pianificazione urbana, con algoritmi in grado di predire i flussi di traffico o identificare i punti critici per la sicurezza urbana. Non solo: assorbendo le informazioni provenienti da sensori e altre fonti, si potrebbero anche rilevare per tempo i rischi di alluvioni o terremoti consentendo una risposta più rapida ed efficace da parte delle amministrazioni pubbliche.

Il sindaco Luca Vecchi: “Un treno che non si può fermare, ma da studiare e diffondere”

“Saremmo anacronistici se volessimo fermare questo treno”, ha detto il sindaco di Reggio Luca Vecchi, evidenziando però che ci si trova davanti “ad uno spiazzamento della vita democratica di fronte ad un cambiamento tecnologico inarrestabile che non fermeremo, ma a un certo punto andrà regolato”. In questa fase, ha concluso il primo cittadino, “penso si debba alimentare il discorso pubblico e favorire il livello di consapevolezza dei pro e dei contro, perché in futuro l’intelligenza artificiale non sia appannaggio di pochi tecnici, ma un patrimonio diffuso e condiviso nelle comunità”.


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