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Meloni dopo il vertice Nato: “Senza l’unità Atlantica nessuno sarebbe al sicuro”

Le parole della presidente del Consiglio alla conferenza stampa di chiusura a Vilnius

Pubblicato:12-07-2023 17:38
Ultimo aggiornamento:14-07-2023 12:56

Meloni vertice Nato
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ROMA – “C’è la certezza dell’unità Atlantica a difendere i propri valori e le regole diritto internazionali senza le quali nessuno sarebbe al sicuro“. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il vertice NATO a Vilnius. “L’Italia sostiene gli adattamenti in corso della Nato come confermato dagli importanti contributi nel fianco orientale e nel Mediterraneo. Abbiamo rivendicato il nostro ruolo nell’Alleanza e l’attenzione che va data al fianco orientale ma chiesto anche maggiore attenzione al fianco sud”, ha detto. Meloni ha spiegato che “la nostra libertà ha un costo, va rammentato a chi vorrebbe che smobilitassimo. L’investimento in difesa torna 10-100 volte nella capacità di difendere gli interessi nazionali”.

NATO. MELONI: SODDISFATTA DEL VERTICE, PRESE DECISIONI IMPORTANTI

“Sono soddisfatta dei risultati del vertice, si è centrato l’obiettivo di prendere decisioni importanti. Sono soddisfatta anche del modo in cui riusciamo a farci capire“, ha spiegato la premier.

UCRAINA. MELONI: CONSEGUENZE SU AFRICA, INSTABILITÀ E FONDAMENTALISMI

In conferenza la presidente del Consiglio si è espressa anche sull’Ucraina: “La guerra in Ucraina ha avuto pesanti ripercussioni soprattutto su paesi in via di sviluppo come quelli dell’Africa. Sono conseguenze che creano instabilità, in cui si s’inseriscono spoiler esterni e fondamentalismi”. E ancora: “Continuiamo a lavorare per favorire le condizioni negoziali che portino ad una pace giusta, duratura e globale in Ucraina. Senza adeguate condizioni di garanzia per l’Ucraina è più difficile arrivare alla pace, visto che sappiamo che spesso la Russia ha violato i patti sottoscritti. Servono le condizioni di garanzia“. Per la presidente “l’Ucraina entrerà a far parte della NATO quando le condizioni lo permetteranno”.


MELONI: DA PARTE MIA NON C’È SCONTRO CON LA MAGISTRATURA

Giorgia Meloni ha poi riferito anche delle vicende interne, in particolare sulla giustizia. “Non c’è dal mio punto di vista alcun conflitto con la magistratura. Chi confida in questo scontro temo che rimarrà deluso. Abbiamo un programma chiaro e un mandato, lo realizzeremo”. Per la presidente “conveniamo tutti che in Italia la giustizia ha bisogno di correttivi, che va resa più efficiente, che sia e apparisca imparziale. Mi ha sorpreso che in queste ore alcune dichiarazioni Anm si siano collegati questi obiettivi da sempre del nostro programma sulla giustizia ad uno scontro tra governo e magistratura”.

MELONI: SCONTRO CON PM? NOSTRE POSIZIONI LI RAFFORZANO

“Non capisco perché si dica che le nostre posizioni sulla giustizia abbiano un intento punitivo verso la magistratura, non capisco. Rafforzare la terzietà del giudice è un modo per aggredire la magistratura? Non sono d’ accordo, così si garantisce la maggiore efficienza della magistratura”, ha affermato.

LA RUSSA. MELONI: SOLIDARIZZO CON CHI DENUNCIA, NON IMPORTA IN CHE TEMPI

Al centro della relazione anche i ‘casi’ La Russa e Santanché. Sulla seconda carica dello Stato, Meloni ha detto che comprende bene “da madre la sofferenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa” ma “tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi”. Parlando del caso del figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, Meloni ha anche aggiunto: “”Non sarei intervenuta nel merito della vicenda”.

SANTANCHÈ. MELONI: ANOMALIA NELLA PROCEDURA, QUESTIONE EXTRAPOLITICA

In merito alla ministra Santanchè, la presidente del Consiglio ribadisce che “la questione è extrapolitica. È una questione complessa che dipende dal merito e questo quindi dipende dalle aule di tribunale e non dalle trasmissioni TV. Qui l’anomalia è che non viene notificato al ministro l’indagine ma a un quotidiano mentre il ministro va a informare il Parlamento. Pensate sia normale? È un problema di procedura”.

DELMASTRO. MELONI: CASO POLITICO, SU DI LUI INSOLITA PROCEDURA COATTIVA

“La questione di Delmastro mi ha molto colpita, è una questione politica. È stata adottata una procedura coattiva nei suoi confronti, fatto che non avviene quasi mai, mi sono informata e sono numeri di irrilevanza statistica” ha detto Meloni.

MELONI: MI IDENTIFICO CON NOTA CHIGI, MA NON ERA PER LA RUSSA

“Mi identifico nella nota di Palazzo Chigi” sulla giustizia. E, aggiunge Meloni, quella nota “non era riferita a La Russa ma al combinato disposto tra l’imputazione coattiva di Delmastro e l’esercizio del suo mandato. Esattamente come avvenuto col ministro Santanchè. Il fatto che sia già avvenuto in passato non è normale in uno stato di diritto. Se un tema di merito diventa politico non aiuta nessuno”.

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