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Conte: “Un mio partito? Una follia. A settembre presenteremo il ‘recovery plan'”

Così il premier in un'intervista a 'La Stampa'

Pubblicato:12-06-2020 07:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:29

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ROMA – “Io sono qui non per interessi personali, per coltivare un mio partito e favorire amici e conoscenti, ma per questo servizio. Un incarico che ha assunto un rilievo gravoso per l’emergenza. Sarebbe folle dedicare anche solo un millesimo di energia a questi pensieri”. Così il premier Giuseppe Conte intervistato da La Stampa.

PRESENTEREMO RECOVERY PLAN A SETTEMBRE

“Dobbiamo programmare un rilancio del Paese con riforme di ampio respiro da cui nascera’ poi il contenuto del Recovery plan nazionale: progetti d’investimento che chiederemo all’Europa di finanziare con il Recovery Fund”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in un’intervista a La Stampa. 

Il Piano sara’ presentato “a settembre. Ma non possiamo ridurci all’ultimo per non perdere i fondi europei: se non ci mettiamo subito all’opera rischiamo di compilare un po’ di documenti all’ultimo senza una reale prospettiva di tradursi in investimenti finanziati con fondi europei”. Conte ha aggiunto: “Stiamo lavorando al piano coi ministri, ora lo vogliamo condividere con le parti sociali e le forze migliori del Paese. Abbiamo una grande responsabilita’ che non sara’ offerta ad altri governi: un tesoretto che dobbiamo spendere con uno sforzo”. 


Conte ha anticipato inoltre alcune opere che saranno sicuramente realizzate: “Un obiettivo concreto e’ la Roma-Pescara: e’ impensabile viaggiare in 4 ore quando in auto ci vogliono al massimo due ore. E poi la Roma-Ancona. Dobbiamo fare la doppia linea per il Sud, l’Adriatica da Pescara. E bisogna potenziare la rete ferroviaria in Sicilia. Molti progetti sono gia’ in cantiere, come l’Alta velocita’ Milano-Venezia. A me piacerebbe molto anche la Jonica, da Reggio Calabria a Taranto: dobbiamo progettare una rete ferroviaria pubblica anche se non c’e’ convenienza dal punto di vista della remunerazione”.

“La questione” del Ponte sullo Stretto di Messina, “si porra’ se e quando avremo completato le infrastrutture in Calabria e in Sicilia. Io sono favorevole a tutto cio’ che e’ ragionevole economicamente e fa il bene del Paese. Parlarne oggi e’ una fuga in avanti; domani di fronte a infrastrutture pronte diventa una necessita’ ragionarci”, conclude.

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