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Telemedicina in carcere: il progetto pilota a Montacuto

L'incontro tra Giancarlo Giulianelli e Nadia Storti per fare il punto della situazione e individuare le tappe del percorso da mettere in atto

Pubblicato:12-05-2022 17:00
Ultimo aggiornamento:12-05-2022 17:00
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carcere telemedicina
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ANCONA – Telemedicina per gli istituti penitenziari al centro dell’incontro tra il Garante dei diritti, Giancarlo Giulianelli, e il direttore generale di Asur Marche, Nadia Storti. Una possibilità d’intervento più volte evidenziata dallo stesso Garante e recentemente riproposta anche al tavolo dell’Osservatorio regionale sulla sanità penitenziaria. “Nel confronto con il direttore di Asur Marche – fa presente Giulianelli –  abbiamo vagliato la situazione complessiva, convenendo sul fatto che la telemedicina può sicuramente rappresentare una valida risposta alle problematiche sanitarie degli istituti sia sul versante dell’immediatezza, sia per sopperire alla carenza di personale medico, anche di tipo specialistico”.

IL PROGETTO PILOTA

Nei prossimi giorni sarà avviata una ricognizione tecnica, soprattutto per quanto riguarda il cablaggio della rete telematica, con l’obiettivo di attivare un primo progetto pilota presso la Casa circondariale di Montacuto. “E’ un percorso – specifica il Garante –  che comprensibilmente va messo in atto con gradualità ed attraverso tutte le verifiche del caso. In futuro potrà anche essere affiancato da altre progettualità su cui stiamo lavorando”.

Tra i problemi affrontati, in primo piano ancora quelli che riguardano alcuni aspetti della sfera sanitaria. A Fermo, invece, il Garante ha avuto modo di affrontare la questione delle attività trattamentali e la possibilità di avviare alcuni corsi per i detenuti. Visita anche alla Casa di reclusione di Barcaglione.


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