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Maxi blitz antimafia a Caltanissetta: 55 misure per estorsioni, armi e droga

Indagine della Dda nissena

Pubblicato:12-03-2024 09:01
Ultimo aggiornamento:12-03-2024 11:39
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polizia Caltanissetta
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PALERMO – Maxi blitz contro la mafia di Caltanissetta. La polizia ha eseguito 55 misure cautelari. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Caltanissetta, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia nissena. I reati contestati sono di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di droga, aggravati dalla disponibilità di armi (anche da guerra) ed esplosivi.

TUTTE LE FORZE IN AZIONE

In azione 500 uomini della polizia, che hanno perquisito tutte le abitazioni degli indagati alla ricerca di armi e droga. Alle indagini hanno partecipato, oltre alla squadra mobile di Caltanissetta, anche la Sisco nissena e il commissariato di Gela. Alle indagini hanno partecipato anche: le squadre mobili di Catania, Agrigento, Palermo, Enna, Trapani, Siracusa, Ragusa e Padova; le Sisco di Venezia, Messina, Catania e Palermo; il reparto Volo di Palermo; i reparti Prevenzione crimine di Catania, Palermo, Vibo Valentia, Cosenza e Siderno; le Unità operative di Pronto intervento di Napoli e Palermo; le Unità cinofile di Catania e Palermo; il Servizio polizia scientifica di Roma; il Gabinetto regionale della Polizia scientifica di Palermo e il Gabinetto provinciale della Polizia scientifica di Caltanissetta. Considerata la complessa attività di polizia giudiziaria la questura di Caltanissetta ha emesso una specifica ordinanza impiegando altri cinquanta uomini in servizio di ordine pubblico.

L’indagine, iniziata a fine 2018, ha consentito di delineare le linee operative di Cosa nostra a Gela. Trentadue dei 55 destinatari dell’ordinanza, infatti, sono della cittadina in provincia di Caltanissetta. Quattro provvedimenti sono stati eseguiti a Catania e altri quattro a Palermo, mentre 12 nell’Agrigentino e tre in provincia di Reggio Calabria. Secondo gli investigatori emerge “la piena operatività” dei due gruppi mafiosi storicamente presenti nel territorio: i Rinzivillo e gli Emmanuello. L’operazione, infatti, è stata denominata ‘Ianus’, ovvero ‘Giano Bifronte’: una delle divinità romane solitamente raffigurata con due volti.


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