NEWS:

Filippo Turetta, la Società italiana di Psichiatria: “Sono più numerosi i cattivi dei matti”

La presidente Bondi: "Errore ricondurre automaticamente efferati delitti ad un disturbo psichiatrico"

Pubblicato:11-12-2023 17:18
Ultimo aggiornamento:11-12-2023 17:18
Autore:

cecchettin psicoterapeuta
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “I gravi casi di cronaca in cui si verificano efferati delitti che turbano l’opinione pubblica – come il caso Turetta e l’omicidio di Giulia Cecchettin – ma anche altri gravi reati in cui i comportamenti rompono gli argini della normalità, siamo portati a pensare che sia una persona malata di mente a commettere questi atti. In realtà è un errore ricondurli automaticamente ad un disturbo psichiatrico o ad un vizio di mente. Al netto delle valutazioni di merito del singolo caso dobbiamo ricordare che il male esiste, la violenza viene agita continuamente in vari ambiti della nostra società e i disturbi antisociali della personalità non possono essere restituiti alla sicurezza, in termini di pericolosità sociale, da un approccio medicalizzato”. Così Emi Bondi, presidente della Società italiana di Psichiatria intervenuta stamani a Venezia, alla tavola rotonda su Psichiatria e Giustizia promossa da Motore Sanità presso la ex Scuola Grande San Marco al campo Santi Giovanni e Paolo.

LEGGI ANCHE: VIDEO | Gino Cecchettin a Che Tempo che Fa: “Volevo essere come Giulia, e sono riuscito ad azzerare l’odio”
LEGGI ANCHE: Giulia Cecchettin, lo strazio di papà Gino: “Era una oplita, insegniamo ai nostri figli l’amore libero dal possesso”
LEGGI ANCHE: Caso Cecchettin, lo psicoterapeuta: “Filippo un soggetto violento, tollerato in famiglia”

“È un dato di fatto- ha aggiunto la psichiatra- che nella nostra società sono più numerosi i cattivi che i matti e ciò pone un problema semmai di prevenzione, sicurezza sociale, cura e custodia a tutto tondo. La psichiatria non può occuparsi dell’ordine pubblico mentre può e deve operare nelle carceri, interagire profondamente con il sistema della giustizia e della reclusione e custodia ai fini della sicurezza e dalla cura di pazienti disturbati ma nell’attuale sistema di interazione della Psichiatria e della Giustizia siamo oltre le nostre possibilità. Servono dunque- ha concluso Bondi- riforme concrete delle articolazioni dei servizi di Salute mentale, sia in ospedale che sul territorio, nelle carceri e negli altri luoghi di custodia ma al contempo un adeguamento in termini di quantità e qualità delle dotazioni strumentali, strutturali e di personale in cui effettuare la presa in carico, la cura e la custodia di chi commette reati e di chi, tra questi, è affetto da gravi vizi di mente. La psichiatria è fuori e dentro le carceri ma senza risorse, personale e strumenti”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it