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Scontro Il Fatto Quotidiano – Enpam : “Il cda si alza lo stipendio”, “Abbiamo risparmiato”

ROMA -  I nuovi vertici dell'Enpam, la cassa di previdenza dei medici, dal prossimo anno avrebbero deciso di

Pubblicato:11-12-2015 16:41
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:42

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ROMA –  I nuovi vertici dell’Enpam, la cassa di previdenza dei medici, dal prossimo anno avrebbero deciso di aumentarsi gli stipendi. Secondo quanto riporta oggi un articolo de’ ‘Il Fatto Quotidiano’, infatti, così avrebbe stabilito il Cda nel corso dell’ultima riunione lo scorso 12 novembre.

soldi

“Al momento- scrive il quotidiano- il presidente e i componenti degli organi collegiali percepiscono un gettone di 486 euro per le riunioni, più un’indennità di trasferta di 360 euro ogni dodici ore. Il rimborso per le spese di viaggio è a parte. Dall’anno prossimo avranno un’unica indennità di mille euro per i residenti della provincia in cui si svolge la riunione, e di 1.400 euro per i non residenti. Come il presidente Alberto Oliveti, che ogni settimana si sposta da da Senigallia (Ancona) a Roma. La cifra di base lievita di 554 euro”.


Quanto alle indennità di carica, scrive ancora ‘Il Fatto’, Oliveti dal 2016 “si metterà in tasca 280mila euro lordi all’anno, contro i 105.300 di oggi. Tenuto conto del nuovo stipendio, se le riunioni fossero 55 come nel 2014, il dottor Oliveti l’anno prossimo guadagnerà quasi 40mila euro in più. Nel calcolo rimane fuori il rimborso spese. Al lauto gruzzoletto del presidente, inoltre, si aggiungono i compensi provenienti dalle quattro società a cui fa capo l’ente pensionistico dei medici: nel 2014, secondo il ministero del Lavoro, da Enpam Real Estate ha percepito 77.394 euro lordi, 24.431 dal Fondo Ippocrate, 35mila dal Fondo Q3 e 34mila dal Fondo Antirion Core. Per un totale di 516.763 euro (con rimborso spese incluso) in un solo anno”.

Aumento di stipendio anche per il vice presidente vicario dell’Enpam, Giovanni Pietro Malagnino, che passerebbe “da 70.200 euro a 95mila- fa sapere ancora il quotidiano- per il vicepresidente Roberto Lala (da 56.700 a 75mila) e per ogni consigliere da 28 a 32mila euro”.

L’Enpam, intanto, si difende dicendo che l’anno prossimo “risparmierà 430 mila euro grazie alla riforma che riduce i membri del Cda (da 27 a 16), abolisce il comitato esecutivo e azzera il contributo per i sindaci”. Ma allo stesso tempo, scrive ancora ‘Il Fatto’, “rimpolpa l’assemblea nazionale: da 106 teste a 177, che si riuniscono due volte l’anno, per un gettone di 1.400 euro- conclude- cioè 2.800 euro lordi annui (duemila per chi risiede a Roma e in provincia)”.

LA REPLICA: AUMENTO STIPENDI? PER 2016 RISPARMIO 430MILA EURO – “L’aumento sui singoli compensi dei vertici dell’Enpam per il prossimo anno è tutto da dimostrare. Dipende, intanto, dal numero delle riunioni… Ma il confronto, piuttosto, lo possiamo fare solo sui trattamenti complessivi: se prima c’era un sistema a tre voci, adesso le voci sono una o al massimo due. Complessivamente oggi il sistema degli organi dell’ente è molto più chiaro e trasparente, tant’è vero che lo stesso nel 2016 porterà a un risparmio di 430mila euro rispetto allo scorso anno. Risparmio, questo, che è stato studiato ma che soprattutto è stato oggetto di verifica degli organi di controllo”.

Replica così l’ufficio stampa dell’Enpam (Ente nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri), interpellato dall’Agenzia Dire in merito ad un articolo uscito oggi su ‘Il Fatto Quotidiano’, secondo cui nel corso dell’ultimo Cda i vertici dell’ente avrebbero deciso di aumentarsi lo stipendio per il prossimo anno.

“Questo risparmio- aggiunge- è avvenuto nonostante il numero totale degli organi collegiali dell’Enpam sia aumentato di oltre 60 persone: questo perché, dal giugno scorso, è entrato in vigore un nuovo statuto che ha incrementato la rappresentanza democratica all’interno dell’ente, dando la possibilità a tutti i contribuenti di avere diritto di voto per eleggere i propri rappresentanti all’interno dell’assemblea nazionale. La quale è passata così da 106 a 177 rappresentanti. Allo stesso tempo, è stata fatta una revisione degli organi di amministrazione, con lo snellimento del consiglio di amministrazione, passato da 27 a 16 membri, con l’eliminazione del Comitato esecutivo”. Tale riforma, hanno spiegato ancora dall’ufficio stampa Enpam, porta dunque “a una riduzione, ma non solo: già nel 2011 e nel 2012- sottolinea- c’erano state delle riduzioni dei compensi, volute dall’attuale presidente Alberto Oliveti, che erano state fissate nel 2005”.

Nel 2016, insomma, cambia la struttura dei nuovi compensi per i vertici dell’Enpam. “Sarà più chiara ed esplicita- fanno sapere dall’ufficio stampa- Ma in linea generale, i due sistemi sono difficilmente comparabili a priori e si fa difficoltà a mettere su una tabella il vecchio e il nuovo. Il vecchio sistema, infatti, prevedeva una serie di voci diverse, ognuna con regole parzialmente differenti. In questo nuovo sistema, invece, si stabilisce che in corrispondenza di determinati eventi ci sono gettoni onnicomprensivi, che comprendono per esempio le spese di permanenza a Roma, il compenso per la responsabilità assunta e l’eventuale assicurazione di responsabilità civile, per quanto riguarda le decisioni che si vanno a prendere”. Il compenso, aggiunge ancora, comprende “anche la spesa che il medico o l’odontoiatra deve corrispondere a chi lo deve sostituire in ambulatorio. Nel caso di un libero professionista, infatti, sei tu che devi provvedere alla tua sostituzione, pagando il tuo sostituto. Nei 486 euro per le riunioni, quindi, per il medico è compresa quella spesa”.

Quanto alle indennità di trasferta (secondo ‘Il Fatto’ pari a 360 euro ogni dodici ore), nel vecchio sistema “a seconda della distanza e della permanenza il conto finale poteva cambiare da persona a persona ed era difficilmente prevedibile. Il nuovo sistema, invece, include tutto in un’unica voce: in una riunione, in pratica, prendi tot”. L’ufficio stampa tiene poi a sottolineare che “l’Enpam è un ente il cui bilancio di previsione nel 2016 porta il patrimonio a 19,2 miliardi di euro”.

L’articolo de’ ‘Il Fatto Quotidiano’ fa poi riferimento anche ai 2,9 miliardi di euro, che sarebbero stati investiti dall’Enpam in derivati tossici. Su questo, l’ufficio stampa Enpam replica così: “L’ente, ai tempi, fece circa 3 miliardi di euro di investimenti in titoli ‘strutturati’, non derivati tossici. Ebbene, da questi 3 miliardi ha avuto un guadagno medio annuo pari quasi al 2%. Attenzione, quindi, a quando si parla di titoli tossici e di ‘buchi’: possiamo capire che si parli di questo quando si compra qualcosa a 100 euro e poi ci si ritrova con nulla in mano. Ma nel nostro caso, invece, gli investimenti sono nel tempo cresciuti al passo, lo ripetiamo, di circa il 2% medio annuo. Non è un grande rendimento, siamo d’accordo- conclude l’ufficio stampa dell’ente- ma è ben lontano dal parlare di 2,9 miliardi investiti in titoli tossici“.

di Carlotta Di Santo – Giornalista professionista

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