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Minori, a Napoli la Dire lancia l’appello: “Mamme, continuate a testimoniare”

Al Maschi Angioino il convegno sull''Allontanamento dei figli dalle madri'. Presente anche Laura Massaro, fondatrice del Comitato Madri Unite contro la violenza istituzionale

Pubblicato:11-11-2023 18:13
Ultimo aggiornamento:11-11-2023 18:13
Autore:

giustizia
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NAPOLI – “Continuate a testimoniare”. È l’appello lanciato dall’agenzia Dire alle mamme di tutta Italia da Napoli dal Maschio Angioino dove ieri sera con il patrocinio del comune di Napoli le associazioni Terradilei e Freedomina e comitati per le donne hanno promosso un convegno sull’‘Allontanamento dei figli dalle madri’, deciso spesso, come tante storie documentano, dai tribunali in virtù di perizie psicologiche, in luogo dell’accertamento dei fatti e in nome di un astratto principio di bigenitorialità.
Al centro della discussione la proposta di riformare la legge 54 sull’affido condiviso diventata una scure sulle mamme che denunciano violenza.

Tante le relatrici venute da tutta Italia: Laura Massaro, fondatrice del Comitato Madri Unite contro la violenza istituzionale; Elvira Reale che ha parlato dell’esperienza del Protocollo Napoli; Silvia Mari che ha presentato l’inchiesta della Dire “Madri Coraggio“. E ancora Laura Di Mascolo psicoterapeuta che ha sottolineato i danni dell’applicazione della pseudoteoria dell’alienazione parentale; l’avvocata Elena Coccia che ha denunciato storture e degenerazioni del sistema. Ha moderato la sociologa Maria Esposito; e l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, Emanuela Ferrante.

Nei giorni scorsi numerose polemiche erano sorte dopo la nota diramata dall’ Associazione nazionale magistrati che aveva rivendicato la piena autonomia e sovranita’ dei Tribunali sulla materia legale stigmatizzando come negative le pressioni mediatiche. La Dire con la sua inchiesta da anni denuncia la violenza istituzionale e il ridimensionamento della figura del giudice civile nei procedimenti di separazione e affido rispetto al potere dei periti, delle ctu e di un pericoloso corto circuito con il penale dovuto anche all’ assenza di istruttorie sulla materia della violenza.


Al centro i minori e i loro diritti calpestati nelle modalità del prelevamento coatto, del collocamento in casa famiglia e di imposizioni di terapie psicoanalitiche di allineamento al genitore di cui hanno timore, spesso il padre, che sono a tutti gli effetti un tso e una nuova forma di “elettroshock sui bambini ai tempi del politicamente corretto”, come ha detto Mari.

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