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FOTO | RomaNascosta: Sant’Agnese uccisa come un agnello da Diocleziano

Esposta nuda a piazza Navona, i capelli crebbero tanto da coprirla. Accusata di stregoneria e messa al rogo, le fiamme le si spensero addosso

Pubblicato:11-09-2020 12:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:52
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1-Sant'Agnese


2-Interni-della-chiesa

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Via di Sant'Agnese

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di Martina Fallace

ROMA – La strada che attraversa Porta Pia e rettificata corre verso la periferia est di Roma, è via Nomentana, antica consolare romana che collegava Roma a Nomentum, l’attuale Mentana. Nonostante la forte densità edilizia la strada preserva ancora alcuni scenari di lunga memoria come l’antico Ponte Nomentano popolarmente detto “Lamentano” e la splendida ottocentesca Villa Torlonia, ma ad attrarre per la sua solennità è sicuramente una delle più importanti basiliche cimiteriali, costruita in epoca paleocristiana per onorare una giovane martire: Santa Agnese.

La basilica di Sant’Agnese, insieme al vicino Mausoleo di Santa Costanza e ai resti della Basilica Costantiniana, costituisce il più ampio ed articolato complesso di edifici cristiani costruiti in epoche diverse attualmente chiamato “Complesso monumentale di Sant’Agnese fuori le mura”. La basilica che si è sviluppata in fasi successive venne edificata nel IV secolo sopra le antiche catacombe dove Agnese fu sepolta nel 304 d.C. Sin dai primi anni successivi alla sua scomparsa, Agnese divenne molto popolare soprattutto tra i romani che ancora oggi la venerano come simbolo di una suprema testimonianza di fede.

Secondo i racconti tramandati dal Martirologio Romano, Agnese nacque a Roma nel 290 d.C. da una nobile famiglia di origine etrusca che all’età di 12 anni la promise in sposa al giovane figlio del prefetto della città. Agnese, che aveva fatto voto di castità, rifiutò la sua mano e per questo venne denunciata come cristiana dal Prefetto e rinchiusa in un postribolo. Colpevole per aver deciso di dedicare la sua vita al Signore, per ordine di Diocleziano venne esposta nuda nei pressi dell’attuale piazza Navona, ma i capelli le crebbero miracolosamente tanto da coprirle tutto il corpo. Accusata ingiustamente di stregoneria fu condannata al rogo, ma le fiamme si divisero sotto il suo corpo per poi spegnersi senza neanche sfiorarla. Dopo l’ennesimo miracolo, Agnese fu infine trafitta con un colpo di spada alla gola, nell’esatto modo in cui un tempo si uccidevano gli agnelli. Da allora la Santa è raffigurata con in braccio un agnello simbolo di forza e candore.

Ogni anno il 21 gennaio nella basilica di Sant’ Agnese si celebra la deposizione del suo corpo con le parole di San Girolamo: “In Memoria di Sant’Agnese, vergine e martire, che, ancora fanciulla, diede a Roma la suprema testimonianza di fede e consacrò con il martirio la fama della sua castità; vinse, così, sia la sua tenera età che il tiranno, acquisendo una vastissima ammirazione presso le genti e ottenendo presso Dio una gloria ancor più grande”.

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