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Nel Lazio rientro in classe al freddo, studenti in sciopero per i termosifoni spenti

La denuncia della Rete Degli studenti Medi: "all'interno delle classi ci devono essere almeno 18 gradi". Ieri sciopero al James Joyce di Ariccia

Pubblicato:11-01-2024 12:13
Ultimo aggiornamento:11-01-2024 12:18

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ROMA – Ritorno a scuola al freddo per gli studenti e le studenti di Roma e del Lazio. A denunciare il disagio è la Rete degli Studenti Medi, che in occasione del rientro tra i banchi ha promosso una campagna di informazione per spiegare ai giovani che stare al caldo è un loro diritto. “Con il rientro a scuola, gli studenti di tutto il Lazio sono stati costretti a restare in classe con temperature basse e termosifoni spenti, al gelo– si legge in un post pubblicato sulle loro pagine social- Anche quest’anno la stessa storia, pochi gli edifici a norma, una legge di bilancio che non investe su manutenzione ed edilizia. Non è accettabile dover fare lezione con coperte, cappelli, guanti. Vogliamo scuole agibili e sicure”.

RETE STUDENTI MEDI: PER LEGGE DEVONO ESSERCI ALMENO 18 GRADI

Nel post, gli studenti della Rete sottolineano che, per legge, “all’interno delle classi ci devono essere almeno 18 gradi. Non si è tenuti ad entrare in classe se ci sono meno gradi“. Secondo il sindacato studentesco, “la situazione è drammatica, con classi non a norma dove è impossibile costruire un impianto di riscaldamento, caloriferi mal funzionanti e finestre rotte che non permettono al calore di restare all’interno delle aule. Sono solo alcune delle situazioni che fanno sì che nelle scuole di tutto il Paese e tutta la regione non si rispetti la temperatura indicata dalla legge.

SCIOPERO AL LICEO JAMES JOYCE DI ARICCIA

Ieri alcune classi del liceo James Joyce di Ariccia hanno deciso di scioperare per via del malfunzionamento del sistema di riscaldamento in 23 aule. “È dalla riapertura della scuola che questi ambienti scolastici registrano una temperatura di gran lunga sotto la soglia consentita per legge e 13 student3 hanno deciso di mobilitarsi poiché impossibilitati a fare lezione in queste condizioni- denunciano i giovani della Rete Studenti Medi dei Castelli- Non è più possibile che ogni anno con la riapertura delle scuole si manifestino sempre gli stessi disagi e le stesse problematiche. Fortunatamente dopo il nostro intervento sembra che il problema si sia risolto, ma la lotta non termina qui e ci assicureremo nei prossimi giorni che non si ripresentino queste situazioni. Siamo stanchi di un’edilizia scolastica non adeguata, di cedimenti strutturali, delle infiltrazioni nelle aule e dei riscaldamenti che non funzionano, adesso basta. Noi saremo sempre al fianco degli studenti e delle studentesse nella lotta per risolvere questi problemi. La storica emergenza edilizia scolastica deve rappresentare una priorità nazionale, in particolare per la Provincia di Roma, chiediamo seri investimenti e l’assegnazione delle risorse del Pnrr necessarie per risolvere la situazione. Vogliamo delle scuole accessibili per tutti e per tutte, sempre”.


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