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Il successo di Virtus Lab, modello di inclusione lavorativa

L'iniziativa promossa da Fondazione Antonio Emanuele Augurusa ha garantito a circa 1.300 persone un lavoro stabile e una retribuzione dignitosa

Pubblicato:10-10-2023 12:39
Ultimo aggiornamento:10-10-2023 12:39
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ROMA – Virtus Lab, iniziativa promossa da Fondazione Antonio Emanuele Augurusa, dopo circa 3 anni di sperimentazione ha garantito a circa 1.300 persone, su 1.500 partecipanti, un lavoro stabile e una retribuzione dignitosa, insieme a un percorso di integrazione sociale e di crescita personale e professionale, grazie all’interesse di molte imprese impegnate in settori strategici per il Paese e alla partnership con Adecco. Costituisce un modello di inclusione lavorativa volto alla formazione della persona nella sua integralità ed aiuta le persone provenienti da contesti svantaggiati a superare le barriere che ostacolano l’accesso ad un lavoro dignitoso. In collaborazione con le imprese, gli enti pubblici e il terzo settore, Virtus Lab facilita l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale, attraverso percorsi di formazione gratuiti e orientamento al lavoro, basati su profili professionali richiesti dalle imprese, ma anche tramite attività volte allo sviluppo di competenze trasversali, programmi di coaching professionale per preparare la persona alla vita lavorativa, supporto psicologico e sostegno per le esigenze umane, familiari, sociali e logistiche.

L’iniziativa mira a ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, facendo della lotta alla precarietà la propria vocazione. Fabio Storchi, imprenditore, presidente di Ucid Reggio Emilia e presidente del Gruppo Emiliano Romagnolo dei Cavalieri del Lavoro: “Molto semplicemente, si tratta di una buona pratica di mobilità territoriale, in cui ho creduto fin dall’inizio – in qualità di presidente di Unindustria Reggio Emilia – e che ho voluto sviluppare nel nostro territorio per dare lavoro a chi non ne ha e fornire personale e lavoro alle imprese che ne hanno bisogno: far incontrare domanda e offerta di lavoro fra regioni industriali che cercano lavoro e regioni deindustrializzate che offrono lavoro. I numeri parlano da soli. I risultati sono davvero straordinari e non possono che crescere, in prospettiva. La grossa novità, il grosso vantaggio per chi cerca lavoro tramite Virtus Lab è quello di ricevere, oltre ad un percorso di formazione, anche assistenza sociale, potenziamento della propria motivazione e inserimento sociale – per cui non si viene abbandonati a sé stessi in un altro contesto, lontano da casa”.

Francesco Augurusa, vice presidente nazionale del movimento Ucid giovani, presidente di Ucid Calabria e presidente della Fondazione Antonio Emanuele Augurusa: “La nostra Fondazione è in prima linea nel contrastare fenomeni di povertà nelle sue molteplici manifestazioni ed in particolare, con il Modello Virtus Lab, ci siamo impegnati molto per contrastare il grave problema del mismatch lavorativo, che oggi vede, al contempo, giovani che non trovano lavoro e imprese che non trovano lavoratori (si parla di circa 230 mila posti di lavoro vacanti, secondo Unioncamere), oltre a venire incontro ai fabbisogni aziendali, siamo impegnati costantemente nel supporto a 360 gradi nella ricerca dell’alloggio, per il loro ambientamento e per sostenerne le esigenze umane, familiari, sociali e logistiche, senza alcuna spesa a loro carico. Ci auguriamo di proseguire in questo percorso virtuoso per renderlo sempre più partecipato e condiviso da nuove aziende in tutta Italia. Abbiamo le potenzialità per poterlo fare, un know-how ed una rete di relazione partnership che rappresenta un unicum nel panorama nazionale. Al momento, riusciamo a sostenere con ottimi risultati il modello grazie alle partnership in essere con imprese e con Adecco che ci consentono, attraverso i fondi Formatemp, di poter sostenere economicamente lo sforzo destinato alla formazione di queste giovani risorse, alla loro residenzialità e al loro inserimento sociale. Crediamo fortemente in un modello di ‘restituzione generativa’ dove chi ha avuto la fortuna di accedere a migliori opportunità e risorse possa restituire alla propria comunità, seguendo i valori della dottrina sociale della chiesa e i lineamenti della responsabilità sociale d’impresa. Per questo, lanciamo un appello a tutte le imprese interessate: si tratta di una vera opportunità che consente di rispondere a proprie esigenze occupazionali e al contempo di restituire valore al proprio territorio in termini di lavoro e sviluppo”.


Ancora Storchi: “Nel nostro Paese, in assenza di normative e programmi seri di inserimento delle persone che si muovono o arrivano per il lavoro (migranti compresi), dobbiamo trovare metodi alternativi e Virtus Lab ne rappresenta uno semplice ed efficace per dare risposte che nessuno aveva dato in precedenza. Non ci sono politiche che regolano questo tipo di spostamento di persone dal Sud al Nord o verso le regioni che hanno lavoro né che le orientino o le accompagnino dalla formazione al lavoro, venendo incontro alle loro esigenze. Credo che questo modello possa rappresentare una concreta opportunità per tutte quelle imprese che hanno difficoltà a reperire nuovi giovani lavoratori da inserire in azienda per le loro esigenze produttive”.

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