ROMA – Sono molte le persone che hanno una seconda casa, in genere utilizzata per trascorrere le vacanze estive oppure quelle invernali. Uno dei dubbi principali nella gestione della seconda casa riguarda le bollette delle utenze domestiche, che hanno qualche differenza rispetto a quelle dell’abitazione principale e potrebbero costare un po’ di più.
Prima di comprendere come funzionano le bollette di luce e gas nella seconda casa, è possibile scoprire come risparmiare; vediamo alcuni metodi per poter ridurre i costi:
Per quanto riguarda la bolletta dell’energia elettrica è bene sapere che l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), con la Delibera del 2 dicembre 2015, ha introdotto la tariffa TD. Quest’ultima considera i consumi effettivi degli utenti e non più la differenza tra residenti e non residenti, come avveniva in precedenza. Ad oggi, pertanto, il costo al kWh della materia prima energia è lo stesso, sia per la prima che per la seconda casa. Tuttavia, ancora oggi le bollette energetiche della seconda casa sono spesso più alte rispetto a quelle delle abitazioni principali. Ciò è dovuto a due motivi: la seconda abitazione viene usata poco durante l’anno, pertanto i costi fissi relativi alle spese di trasporto e di gestione del contatore, oneri di sistema ecc., non vengono ammortizzati. Inoltre, bisogna pagare sempre la quota fissa, pari a 135 euro. Questo importo non è previsto, invece, per la prima casa. Le bollette relative alla fornitura del gas di prima e seconda casa, invece, non presentano molte differenze. Infatti, non ci sono fattori che variano tra le due tipologie di residenze. Tuttavia, il costo del gas dipende dalla zona geografica in cui si trova l’edificio. È la zona climatica che fa variare le tariffe, pertanto è possibile riscontrare delle differenze sulla bolletta solo se la seconda casa si trova in una zona differente rispetto all’abitazione principale.
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