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VIDEO | Dieta mediterranea, Pisani: “È stile di vita da trasformare in benessere per il futuro”

Nel bootcamp organizzato da Future Food Institute e Fao i 18 giovani 'climate shapers' hanno conosciuto l'esperienza di WineHopp e visitato la Tenuta Chirico

Pubblicato:10-09-2020 10:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:51

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POLLICA – “Pollica, dall’esperienza amministrativa di Angelo Vassallo in poi, ha scelto la natura, la biodiversità e la qualità dell’ambiente intesi come driver essenziale di sviluppo. Tanti anni fa abbiamo immaginato quella visione di futuro, l’aveva immaginata Angelo Vassallo per noi, e abbiamo proseguito quel lavoro”. Così il sindaco di Pollica (Salerno) Stefano Pisani intervenendo nel castello Capano del comune campano, principale sede dell’edizione 2020 del boot camp per climate shapers organizzato da Future Food Institute e Fao. “Crediamo fermamente in un concetto essenziale – ha detto il primo cittadino – e cioè che l’ambiente va protetto ma va anche usato correttamente. Nelle nostre attività umane dobbiamo essere capaci di trarre valore dall’ambiente e restituire quello stesso valore all’ambiente in uno scambio alla pari“. Un concetto che rientra a pieno nel significato di dieta mediterranea soprattutto in questo 2020, anno in cui ricorre il decimo anniversario dal riconoscimento dell’Unesco come patrimonio dell’umanità.

PISANI: “LA DIETA MEDITERRANEA È UN MODO DI VIVERE”

“La dieta mediterranea – ha continuato Pisani – è un modo di vivere. Non un regime alimentare, ma uno stile di vita che mette insieme una capacità di produrre alimenti di grande qualità organolettiche, prodotti con tecniche sostenibili, che diventano anche un modo per definire i paesaggi, la bellezza dei luoghi, la sostenibilità dell’attività umana. Il passaggio successivo, che stiamo cercando di realizzare a Pollica, è trasformare la dieta mediterranea da semplice stile di vita a strumento di benessere per il futuro”.

L’ESPERIENZA IMMERSIVA DI WINEHOOP


“Da una parte difendere e promuovere i vignaioli che sposano comportamenti sostenibili e hanno a cuore la cura del territorio. Dall’altra offrire buon vino, far trascorrere un buon momento di convivialità a chiunque sceglie di sposare la nostra filosofia”. Questi gli obiettivi di WineHoop, start-up che vuole offrire agli amanti del vino l’opportunità di condividere un’esperienza enologica. A raccontarli, durante il Food & Climate Shapers Boot Camp di Future Food Institute e Fao è Alessandro Fusco, uno dei 18 partecipanti alla settimana di formazione in corso a Pollica (Salerno) e funder di WineHoop insieme a Roberta Ganzetti e Albert Mimouni.
“Raccontiamo storie di viticoltori italiani – spiega Fusco – che adottano comportamenti sostenibili. Offriamo la possibilità di vivere una esperienza immersiva che non consiste solo nella degustazione di vino, ma diamo anche la possibilità di entrare nel mondo del vignaiolo, di ascoltare le sue parole, di capire tutto ciò che sta dietro a una bottiglia di vino”. WineHoop dà la possibilità ai clienti, attraverso un abbonamento mensile, di vivere un’esperienza immersiva in piccole cantine italiane a conduzione familiare orientate verso vigneti sostenibili con uve autoctone. Vengono consegnate delle wine box presentate con due vini diversi. Ad ogni vino è abbinata una tasting card: grazie a un qr code è possibile accedere a video, documentari e podcast che trasmettono l’autenticità del vignaiolo attraverso i suoi racconti della cantina, del vino e del territorio. “L’obiettivo – dicono i founder di Wine Hoop – è quello di creare una catena di valore circolare a partire dai prodotti e dalle tradizioni locali“. E la sostenibilità inizia già dal packaging: una box funzionale e solida ma riciclabile al 100%, prodotta con carta certificata Fsc e colorata utilizzando solo vernici alimentari.


TENUTA CHIRICO, L’AZIENDA CILENTANA CHE RIDUCE L’IMPATTO CON IL BIOGAS


In soli quattro o cinque anni, racconta Benedetto Chirico, è stato possibile rientrare nei costi sostenuti (quasi 1,5 milioni di euro) per costruire un impianto di biogas. Aperto nel 2013 è stato il primo impianto del genere realizzato in Cilento e uno tra i primi della Campania e del Sud. È nato all’interno di un’azienda agricola a gestione familiare, la tenuta Chirico, nata nel 1970 ad Ascea (Salerno) nelle immediate vicinanze del parco archeologico di Velia. La tenuta è stata visitata questa mattina dai ‘climate shapers’ che stanno seguendo a Pollica un Boot Camp sul cibo e la sostenibilità organizzato da Future Food Institute e Fao a dieci anni dal riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio Unesco. Una delegazione di studenti ha potuto anche vivere un’esperienza di lavoro nell’azienda, realizzando, sotto la guida di esperti caseari, formaggi e mozzarelle con le tecniche più tradizionali, ma senza rinunciare ai benefici delle strumentazioni più innovative. Gli studenti hanno anche visitato l’impianto di biogas, composto da due digestori che trasformano il letame di bufale e mucche in energia. Solo una minima parte del biogas prodotto viene trattenuto, cioè soltanto l’energia che serve a far funzionare l’impianto. La parte restante viene immessa nella rete nazionale. “Parliamo di un piccolo impianto – spiega Benedetto Chirico, storico fondatore della tenuta – entrato in funzione nel 2013. Ci permette di rispettare l’ambiente perché riduce le emissioni di Co2 e l’impatto ambientale delle stalle, ci consente di produrre energia pulita e creare reddito per la nostra azienda. Grazie all’impianto, poi, si genera concime naturale al 100% che utilizziamo nei nostri 70 ettari di terreno”. “Mio padre – racconta Silvia Chirico, figlia e socia di Benedetto – ha sempre coltivato il sogno di dare valore alla terra. Nel 1970 aveva 5 mucche e pochi soldi, oggi l’azienda ha oltre 400 capi di bestiame e ha oltre mezzo secolo di storia, sempre più orientata a sviluppare progetti per mantenere e rispettare il nostro territorio. Questo si manifesta con la produzione e la trasformazione del latte, ma anche con l’impianto di biogas che ci consente di riutilizzare e dare valore a tutto quello che producono gli animali. Creiamo energia pulita, rispettiamo l’ambiente e tuteliamo il territorio, produciamo concimi naturali e abbiamo anche dato vita a una nuova fonte di reddito, che è sempre importante per mantenere in piedi una azienda agricola”. Silvia Chirico è inoltre impegnata con la fattoria didattica della tenuta, un progetto che consente a studenti, anche giovanissimi, e turisti di conoscere con mano le produzioni casearie cilentane. L’azienda Chirico è stata una delle tre realtà imprenditoriali sostenibili che oggi hanno accolto gli studenti del boot camp di Future Food Institute. Una seconda experience si è svolta da Alici di Menaica di Donatella Marino, una piccola azienda a conduzione familiare che si occupa della lavorazione e della vendita del pescato locale, conservato e lavorato secondo antiche tradizioni come la menaica, pesca notturna con la rete. Sono meno di dieci i pescatori italiani (tutti cilentani) che ancora usano questa antica tecnica di pesca. I ‘climate shapers’ hanno poi visitato La Perzana, attività di apicoltura fondata da due giovani napoletani, Andrea e Sarah, che dopo anni di studi e viaggi intorno al mondo hanno deciso di tornare alla terra e di investire in Campania. Dopo essersi laureati a Torino, si sono trasferiti a Stio, il paese d’origine della nonna di Andrea, dove dispongono di 3 ettari di terra e di un laboratorio apistico.

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