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Venerdì a Roma convegno sul Sistema umanitario, “mai così cruciale”

Organizza Intersos, il direttore Moschochoritis: "Le crisi aumentano insieme ai rischi, mentre i fondi si riducono"

Pubblicato:09-11-2023 19:07
Ultimo aggiornamento:10-11-2023 10:53
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ROMA – Promuovere il dibattito sul tema dell’aiuto umanitario è più che mai centrale in un mondo sempre più attraversato da crisi e conflitti: questa l’idea alla base della seconda edizione del Congresso internazionale che Intersos organizza domani a Roma dal titolo ‘Between a Rock and a Hard Place‘, che in italiano si traduce “tra l’incudine e il martello”. A parlarne con l’agenzia Dire è Kostas Moschochoritis, il direttore generale dell’organizzazione umanitaria attiva in tanti Paesi del mondo, e con metà dello staff con meno di 35 anni.

“Da oltre venti mesi- continua il dirigente- assistiamo a nuove guerre e crisi inimmaginabili, come quelle in Afghanistan, Ucraina, Sudan e, più di recente, nella Striscia di Gaza”. Sfide grandi per il sistema umanitario, che sebbene “negli ultimi anni sia cresciuto in termini di capacità, professionalità e coerenza”, deve fare i conti con tre dinamiche negative. “Non è mai stato semplice lavorare in contesti di crisi”, premette Moschochoritis, “ma oggi ci troviamo a fare i conti con crisi scoppiate decenni fa che non si sono mai concluse, e a cui se ne aggiungono altre”. L’esperto cita l’Afghanistan in crisi dagli anni ottanta, il Sudan riscivolato nella guerra civile, la Siria, dove la guerra continua dal 2011, i territori palestinesi, dove le violenze proseguono da decenni. A ciò si aggiunge che “rispetto al passato, oggi sembra diventato normale violare le leggi umanitarie e farla franca. Sono sempre più frequenti attacchi a obiettivi civili e umanitari come ospedali, ambulanze o strutture gestite dalle organizzazioni”.

Il terzo problema è la riduzione generalizzata dei fondi, iniziata con la crisi economica durante la pandemia di Covid-19. Questo mentre “i bisogni stanno esplodendo: per dare un numero- spiega Moschochoritis- tenete presente che abbiamo raggiunto la cifra record di 114 milioni di rifugiati e sfollati interni a livello globale causati da guerre, conflitti e disastri naturali legati al clima. Quindi, siamo chiamati a rispondere a bisogni enormi con molte meno risorse”.

IL CONVEGNO

Il convegno di Roma si propone quindi di fare il punto per ribadire l’importanza e la complessità del ruolo delle organizzazioni umanitarie nei teatri di crisi, ma anche anche per “ribadire il nesso tra le organizzazioni che agiscono in casi di emergenza e le ong locali che si occupano di sviluppo”. Realtà preziose, che “hanno contatti capillari sul terreno e garantiscono risposte immediate e specifiche ai bisogni della popolazione”. Al convegno di domani dunque ci saranno tanti esperti e rappresentanti del mondo dell’umanitario a partire da Sara Pantuliano, direttrice dell’Overseas Development Institute (Odi), Antonio Donini, co-fondatore dell’United Against Inhumanity e membro del consiglio di Intersos, ma anche rappresentanti della Protezione civile europea e le operazioni umanitarie (Echo), Medici senza frontiere e di ong partner di Intersos, in particolare attive in Mali e Sud Sudan.


“Organizziamo questo evento in collaborazione con la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa– spiega ancora il dirigente- quindi avremo tra i relatori vari docenti e presenteremo i lavori di ricerca di tre studenti su tematiche umanitarie”. Infine, “il convegno coincide con l’incontro annuale coi nostri capi missione da tutto il mondo, che potranno così darci informazioni dal campo presentando sfide e opportunità” conclude. Il Convegno si apre domattina alle 10 presso la Sala della Protomoteca ai Musei Capitolini, a Roma.

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