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Sergi (Intersos): “Chi chiede la pace è realista, il futuro è insieme”

L'appello: "Solo con la mediazione politica e lo sforzo per capire le ragioni spesso non banali della parte avversa si possono costruire soluzioni durature"

Pubblicato:03-11-2022 16:25
Ultimo aggiornamento:03-11-2022 16:26

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ROMA – “La guerra non risolve i problemi che pretende di eliminare ma si limita a spostarli nel tempo, aggravandoli e lasciando dietro di sé vittime civili, odii e rancori“: così Nino Sergi, presidente emerito di Intersos, al Maxxi di Roma per la due giorni di dibattiti Humanitarian Congress.

DALLA SOMALIA ALL’UCRAINA

Il dirigente, in apertura dei lavori, organizzati dall’ong per i suoi 30 anni di attività, ha sottolineato: “Le guerre definite umanitarie sono di per sé un non senso; la guerra è uno strumento che andrebbe abolito, perché le risorse spese dovrebbero andare invece in sviluppo sociale e creazione di giustizia“.
Nel suo intervento Sergi ha fatto riferimento a diversi conflitti, da quello in Somalia, dove negli anni Novanta Intersos realizzò i suoi primi interventi di assistenza umanitaria, fino a quello in corso in Ucraina. “Solo con il dialogo e la mediazione politica e solo con lo sforzo per capire le ragioni spesso non banali della parte avversa si possono costruire soluzioni durature per la pace e per la sicurezza” ha aggiunto il presidente emerito. “Chi chiede pace è un realista, perché il futuro è insieme”.


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