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Lio (Donne evangeliche): “Fondamentalismo reazione ai progressi del femminismo”

"Le teologhe hanno spezzato il sistema patriarcale"

Pubblicato:09-11-2021 12:08
Ultimo aggiornamento:09-11-2021 14:28
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ROMA – “Le donne hanno reso le nostre chiese più aperte per affrontare situazioni di marginalizzazione e violenza, come la violenza di genere, e hanno fatto emergere aspetti femminili del Dio biblico”. Lo ha detto Gabriela Lio, presidente della Federazione Donne evangeliche Italia, pastora battista, nel suo intervento al convegno ‘Libertà di religione e sicurezza nello Stato laico’, organizzato dal centro studi Lirec (Libertà di religione, credo e coscienza) e tenutosi ieri pomeriggio alla Camera dei deputati.

“Anche se non ci sono motivazioni teologiche che impediscono alle donne l’accesso ai dicasteri- ha aggiunto- esistono pregiudizi; come nella società il cittadino è pensato come di sesso maschile, per la Chiesa il credente è pensato come ‘fratello’. Per Lio, “le teologhe hanno spezzato il sistema patriarcale e androcentrico liberando dalle discriminazioni le minoranze silenziate. Ma, come i libri delle femministe non vengono letti né a destra né a sinistra, anche in ambito religioso le riflessioni delle teologhe non arricchiscono la riflessione dei nostri colleghi“.

Lio ha anche stigmatizzato “l’ascesa del fondamentalismo religioso come reazione ai progressi del femminismo e dall’altra parte l’estrema destra, che usa l’obiettivo dell’uguaglianza di genere per portare avanti le proprie istanze xenofobe e razziste e soprattutto islamofobiche”. “Durante la pandemia- ha denunciato infine Lio- abbiamo scritto alle istituzioni preoccupate per le donne in casa, ma non abbiamo avuto alcuna risposta: siamo una minoranza e come tale veniamo trattate. Ma noi donne siamo fatte per la sorellanza, per fare patti politici soprattutto quando le nostre conquiste vengono messe in discussione e quando le donne continuano a essere uccise dagli uomini”, ha concluso.


FALÀ (TAVOLO INTERRELIGIOSO): “LIBERTÀ RELIGIOSA NON PUÒ PASSARE IN SECONDO PIANO

“Quando parliamo di sicurezza parliamo di diritti. C’è la necessità di garantire diritti troppo spesso calpestati anche nel nostro paese”. Così Maria Angela Falà, presidente del Tavolo Interreligioso Roma, nel suo intervento al convegno ‘Libertà di religione e sicurezza nello Stato laico’. “Nella nostra costituzione- ha ribadito Falà- c’è scritto che tutti hanno il diritto di professare la propria religione. È necessario riprendere il dialogo su questo anche a livello istituzionale, tra istituzioni e religione. Il tema della libertà religiosa- ha detto ancora- non si può far sempre passare in secondo piano”.

Falà ha poi parlato di alcuni progetti del Tavolo interreligioso, come la creazione “di luoghi in cui si possa pregare e meditare all’interno degli ospedali” e il ‘Manifesto dei diritti interreligiosi nei diritti di fine vita’: “Per avere la sicurezza- ha spiegato Falà- che in quei momenti ci sia la possibilità per tutti di essere seguiti nella propria fede dalla propria comunità”. Per Falà “è necessario dialogare a diversi livelli, non solo teologico ma soprattutto civico: il ‘cives’- ha concluso- deve vivere con l’altro conoscendo l’altro”.

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