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Caso cene, si dimette il capo ufficio stampa di Apt

Per ottenere dei rimborsi avrebbe usato il nome di giornalisti in realtà non presenti durante gli incontri conviviali

Pubblicato:09-08-2016 15:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:58

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A.Corsini-S.Bonaccini

A.Corsini-S.Bonaccini

BOLOGNA – Il caso delle cene coi giornalisti miete la prima vittima. E’ il capo ufficio stampa di Apt, Fabio Grassi, contro il quale si è levata oggi la testimonianza di una giornalista il cui nome sarebbe stato usato per ‘coprire’ due differenti rimborsi. Ad annunciare il passo indietro è Liviana Zanetti, presidente di Apt.

“Ho accettato le dimissioni volontarie del capo Ufficio stampa e responsabile della Comunicazione Fabio Grassi, motivate dalla volontà di tutelare l’immagine dell’azienda e dell’intera attività di comunicazione turistica condotta fino ad oggi”.

Le dimissioni arrivano a poche ore dalle rivelazioni pubblicate stamani a proposito di rimborsi spese per pranzi con giornalisti che, secondo la ricostruzione, in realtà non sarebbero avvenuti, ma sarebbero serviti a Grassi per farsi rimborsare pranzi con altre personalità che altrimenti non sarebbero stati pagati da Apt.


L’azienda, a questo proposito, fa sapere di essere “al lavoro” per chiarire se quanto pubblicato dal quotidiano “risponda a verità”. “In riferimento all’articolo pubblicato sul Corriere di Bologna di oggi, 9 agosto- scrive la presidente in una nota- che coinvolge l’azienda Apt servizi riportando notizie che arrecano grave pregiudizio dell’immagine dell’azienda, e alla richiesta dell’assessore regionale al Turismo e Commercio della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini, di attivare un’accurata e approfondita indagine interna che, in tempi rapidi, faccia piena luce su ogni circostanza descritta, sono già state attivate tutte le azioni necessarie utili e doverose”.

I FATTI CONTESTATI

E’ bufera su Fabio Grassi, capo ufficio stampa dell’Apt dell’Emilia-Romagna, l’azienda che si occupa della promozione turistica della regione. A fare traballare Apt è la testimonianza resa al “Corriere di Bologna” dalla giornalista Anna Budini, secondo la quale Grassi avrebbe usato il suo nome per farsi rimborsare due pranzi a Cesenatico in cui in realtà gli ospiti erano Dario Fo e l’editore Roberto Mugavero. Dopo lo scoppio del caso dei giornalisti pagati da Apt, Grassi avrebbe chiesto a Budini e altri colleghi di ‘coprirlo’ sulla vicenda. Immediata e durissima la reazione della Regione, affidata ad una nota questa mattina: “Chiedo ad Apt Servizi di verificare immediatamente se i fatti riportati stamani da un quotidiano bolognese rispondano a verità”, tuona Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo.

“Se le risposte che arriveranno- sottolinea l’assessore- dovessero confermare le rivelazioni fatte dal quotidiano, mi aspetto che nei confronti di chi è stato protagonista della vicenda vengano assunti i provvedimenti disciplinari del caso. Perché, e ci tengo a chiarirlo, la Regione Emilia-Romagna, di cui Apt Servizi è strumento operativo in tema di turismo, ha tra i propri principi guida innanzitutto quello dell’onestà e della trasparenza, e su questi principi siamo assolutamente intransigenti”. Corsini non parla esplicitamente di dimissioni, ma il messaggio che arriva da viale Aldo Moro è forte e chiaro.

“Aspetto in tempi rapidissimi, e non ho dubbi che sarà così, risposte da Apt su questa vicenda”, conclude ancora Corsini. “Perché non è pensabile che una amministrazione come la nostra, che dal giorno dopo essersi insediata ha varato uno straordinario piano di taglio dei costi– sia di funzionamento della macchina amministrativa, sia di cosiddetti costi della politica- possa tollerare eventuali comportamenti che gettino discredito sull’istituzione e sulla corretta gestione delle risorse pubbliche”.

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