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Roma, occupazioni e sgomberi: l’ultimatum del Prefetto, ma i movimenti sono ‘pronti a difendersi’

In prefettura tavolo con Comune e Regione sull'occupazione della scuola a Primavalle. Il Prefetto: "O soluzione o sgombero"

Pubblicato:09-07-2019 15:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:30

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ROMA – O si trova un accordo entro lunedì o si procede con lo sgombero. Sì è chiusa con un ultimatum la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, tenutasi oggi in Prefettura sul tema delle occupazioni e in particolare sulla liberazione dello stabile di via Cardinal Capranica, nella zona di Primavalle a Roma.

Secondo quanto si apprende, sul tavolo di Palazzo Valentini si sarebbe consumata una dura spaccatura: la Regione avrebbe portato una proposta da circa 1 milione di euro per fornire un’alternativa abitativa ai 78 nuclei familiari di Primavalle, mentre da parte del Campidoglio non ci sarebbe ancora una proposta definita.

L’obiettivo di Comune e Regione sarebbe quello di procedere non con uno sgombero con l’uso della forza, bensì con una liberazione soft concordata sul modello di via Carlo Felice. Ma a quanto pare, le alternative abitative tarderebbero ad arrivare e per questo il Prefetto avrebbe imposto un out out definitivo.


SGOMBERI, I MOVIMENTI: CHIEDIAMO TAVOLO O CI DIFENDEREMO

“Chiediamo un tavolo a Prefettura, Comune e Regione per discutere di soluzioni vere. Ascoltateci. Sono state prese decisioni di repressione delle occupazioni, degli spazi sociali? Siamo certi che a breve avverrà un fatto che provocherà tensioni non indifferenti”. Così Paolo Di Vetta, dei Movimenti per i Diritti all’abitare di Roma, ha aperto la conferenza stampa in Piazza Santi Apostoli, fuori la Prefettura di Roma, dove in mattinata si è tenuta la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sul tema delle occupazioni.

Al centro del tavolo, in particolare, la liberazione dello stabile di via Cardinal Capranica, a Primavalle, che dovrebbe avvenire a breve e sul quale lunedì si potrebbe pervenire ad una soluzione dopo l’ultimatum imposto dalla Prefettura a Campidoglio e Regione Lazio.

Nulla trapela dalla Prefettura al momento sulla data di un possibile sgombero, anche perché la linea delle istituzioni locali sarebbe quella di evitare l’uso della forza nel procedere alla liberazione a Roma, dei 24 stabili contenuti in una lista stilata in applicazione della direttiva del Viminale contro le occupazioni. Ma al momento una soluzione per i 78 nuclei famigliari, con 89 bambini al seguito, che occupano lo stabile di via Capranica, non c’è.

Dura la presa di posizione dei Movimenti per il diritto all’abitare: “Ci sono forze sociali e sindacali che si stanno stringendo attorno alle occupazioni. Staranno tutti accanto a chi rischia di essere sgomberato.

Chiediamo al nuovo Prefetto, a Regione e Comune soluzioni vere: non con separazioni dei nuclei famigliari o case famiglia e no interventi con la forza”. In più, ha spiegato Di Vetta in conferenza stampa: “con ogni mezzo necessario difenderemo le soluzioni abitative che le amministrazioni non sono state in grado di dare a queste persone. Anche per quanto riguarda gli spazi sociali. Non consentiremo che queste situazioni vengano silenziate con la forza. Noi non cerchiamo lo scontro – ha ribadito Di Vetta- ma vogliamo dialogare”.

“Su questo tema regna un’inerzia clamorosa- ha ribadito Cristiano Armati, giornalista, scrittore e attivista dei Movimenti per il diritto alla casa- Domani porteremo il tema alla Pisana, al Consiglio regionale del Lazio e il 15 luglio, piazza Montecitorio sarà assediata da noi per ribadire la nostra resistenza, con ogni mezzo necessario, contro i respingimenti e i porti chiusi. Sono tante le componenti dal punto di vista della democrazia che vanno affrontati”.

“Per avere una casa popolare – ha proseguito Armati- seguendo la lista di assegnazione, a Roma servono circa 40 anni. Roma è una piazza esplosiva, noi non cerchiamo lo scontro ma è evidente che non possiamo che respingere gli sgomberi. Quindi ribadiamo il concetto della legittima difesa con ogni mezzo necessario”, ha concluso.

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