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Te piace ‘o presidenzialism? Nun me piace… e o premierato? Nun me piace

L'editoriale del direttore Nicola Perrone

Pubblicato:09-05-2023 18:11
Ultimo aggiornamento:09-05-2023 18:33

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ROMA – Primo confronto tra Governo Meloni e partiti dell’opposizione sulla riforma del nostro sistema politico. Pur con dei distinguo interni la maggioranza di centrodestra, non è un mistero, punta a superare l’attuale bicameralismo parlamentare per arrivare ad un sistema di tipo presidenziale con elezione diretta del vertice, Capo dello Stato e Premier del Governo. Siamo alle prime battute, tra i partiti dell’opposizione nessuno vuol sfigurare o sottrarsi e quindi si avanzano proposte. Alla fine, assai probabile, anche per interesse di parte, la premier Meloni coi suoi andrà per la sua strada, gli altri si opporranno e i cittadini saranno chiamati al Referendum confermativo. E comunque, visto il primo incontro, troviamo in Natale in casa Cupiello, capolavoro di Eduardo De Filippo, lo svolgimento e il finale di quel che sarà. Basta mettere ‘presidenzialismo’ al posto di ‘presepio’, pensare il papà come governo e il figlio come opposizione, e il gioco è fatto. Buon divertimento.
 Luca: … “sono stato il padre dei Presepi … venivano da me a chiedere consigli ….. mo’ viene lui e dice che non viene bene”.
Tommasino: (testardo) A me non mi piace
Luca: Questo lo dici perché vuoi fare il giovane moderno che non ci piace il Presepio…. Il superuomo. Il presepio che è una cosa commovente, che piace a tutti quanti…
Tommasino: (testardo) A me non mi piace. Ma guardate un poco, mi deve piacere per forza?
Luca: Dove siamo arrivati? Oramai sei un giovanotto, non sei più un bambino. Io non sono eterno. I soldi ci vogliono. Dopo Natale, viene il sarto, porta i campioni e ti fai un bel vestito di stoffa pesante, questo che tieni addosso ormai è partito. Ti faccio pure due camicie. Un vestito e due camicie. (indica il presepio, ammiccando) Te piace, eh? Te piace!
Tommasino: (annodandosi la cravatta) No
Luca: Bè, certo adesso è abbozzato, non si può dare un giudizio, è giusto. Ti compro pure due cravatte, E per Natale ti regalo dieci lire, così se ti trovi con gli amici, puoi offrire pure tu qualche cosa, e fai bella figura. (indicando un altro punto del presepe) Qua faccio il laghetto e dalla montagna faccio l’acqua vera!
Tommasino: (scettico) Già, l’acqua vera!
Luca: Sì, l’acqua vera… apro la chiavetta e scende l’acqua. Te piace, eh?
Tommasino: No
Luca: È questione che tu vuoi fare il giovane moderno… ti vuoi sentire superiore. Come si può dire: “non mi piace”, se quello non è finito ancora?
Tommasino: Ma pure quando è finito non mi piace
Luca: (arrabbiato) E allora vattènne, in casa mia non ti voglio.
Tommasino: E me ne vado
Luca: Trovati un lavoro qualunque e non mettere più piede qua.
Tommasino: (alludendo al presepe) Ma guarda un poco, quello non mi piace, mi deve piacere per forza?
Luca: Ma dalla casa mia te ne vai.

Tommasino: Ma il presepe non mi piace
Luca: (furibondo) E vattènne, perché in questa casa si fanno i presepi.


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