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Coronavirus, Aiop: “Posti letto e terapie intensive a servizio della comunità”

Cittadini (presidente ospedalita' privata): "Superare insieme l'emergenza"

Pubblicato:09-03-2020 15:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:07

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ROMA – Nel Paese, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, più di 7.000 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Numeri che fanno spavento perché ogni giorno si registrano nuovi contagi in tutte le regioni d’Italia. Non bisogna, però, farsi prendere dal panico, ma nemmeno sottovalutare l’emergenza. Le misure adottate sono stringenti ma la domanda che ci si pone è ‘il nostro sistema sanitario e le sue terapie intensive reggeranno allo stress‘? A rispondere all’epidemia, insieme alla componente di diritto pubblico, c’è quella dell’ospedalità privata.

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“Nella qualità di componente di diritto privato del Ssn, soprattutto nelle zone rosse, in particolare modo in Lombardia, come Aiop ci siamo messi subito a disposizione delle Autorità, della Protezione Civile, della Regione e dell’assessorato e abbiamo condiviso un piano straordinario in merito all’utilizzo di posti letto per acuti e terapie intensive. Un progetto che è in divenire in relazione ad un fenomeno che assume dimensioni sempre maggiori. Si è fatto un ragionamento di sistema che è quello che noi auspichiamo avvenga in tutte le Regioni per gestire l’emergenza”, ha spiegato all’agenzia di stampa Dire Barbara Cittadini, presidente nazionale Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata).

“Abbiamo eseguito un censimento per il ministero e per la Protezione Civile sui posti letto per acuti e posti letto di terapia intensiva- prosegue Cittadini- che la componente di diritto privato ha a livello nazionale. La richiesta dipenderà in base alle esigenze regionali. Emerge in maniera incontrovertibile che ci sono delle differenze tra Regione e Regione. Alcune di queste hanno sviluppato una programmazione autorizzando e accreditando posti letto di Terapia Intensiva alla componente di diritto privato, in tempi pregressi, non correlata, quindi, all’emergenza da Coronavirus considerandoci componente di sistema. Altre regioni, nella loro autonomia, invece, hanno operato in maniera difforme”.

“Abbiamo comunicato alle autorità, anche, i posti letto di Terapia intensiva tecnici– spiega ancora il presidente di Aiop- ovvero quei posti letto che esistono nelle strutture e che vengono utilizzati quando un paziente manifesta un’emergenza post chirurgica per gestire le criticità in autonomia e senza necessità di trasferirlo. Anche su questi posti letto sarà la singola Regione che, discrezionalmente, deciderà se usarli o meno. Nella fase emergenziale da Coronavirus il ministero della Salute ha emanato disposizione di carattere sanitario e generale e le Regioni si sono adeguate a questi provvedimenti”.

“In particolare, in Lombardia, come componente di diritto privato del Sistema sanitario abbiamo messo a disposizione ospedali e posti letto di terapia intensiva e la sinergia è continua. Abbiamo continui contatti- aggiunge il numero uno di Aiop- anche con la Protezione Civile. Il nostro impegno sarà implementato in tutte quelle regioni dove le strutture pubbliche saranno sature. Desidero ribadire, ancora una volta, che le differenze che sussistono tra le regioni, rispetto ai posti letto di TI della componente di diritto privato, non dipendono dalle nostre strutture. Aiop è disponibile a implementarne di nuovi per contrastare questo fenomeno nel Paese”.

“Mi auguro che i governatori e gli assessori alla sanità di tutta Italia implementino protocolli di gestione condivisa di sistema, anche con la componente di diritto privato del Ssn, per fronteggiare questa emergenza. L’Italia registra 21 Sistemi sanitari che hanno peculiarità e normative differenti, ma in fase emergenziale come questa, le differenze possono diventare un limite. Aiop è disponibile, qualora ci venga richiesto, a modificare l’offerta e a renderla funzionale alle esigenze emergenziali per il Paese e per gli italiani. Tutta la comunità deve avere un comportamento responsabile e proattivo rispetto al problema che va arginato nel più breve tempo possibile”, ha concluso Cittadini.

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