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Coronavirus e ‘guerra del petrolio’, crollano le borse: Milano a -11%. Ma Consob avverte: “No a chiusura”

Questa mattina il Ftse Mib è arrivato a perdere oltre l'11%. Poi ha recuperato un paio di punti. Ma per la Consob pensare di chiudere non è una buona idea

Pubblicato:09-03-2020 15:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:07
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MILANO – Apertura da tracollo per Piazza Affari con il Ftse Mib che questa mattina è arrivato a perdere oltre l’11%. L’indice ha poi riguadagnato in mattinata un paio di punti, dopo la comunicazione del Mef sull’impegno del governo a mantenere i conti in ordine e l’annuncio di provvedimenti vigorosi in tempi rapidi per sostenere l’economia. 

Oltre all’emergenza coronavirus a pesare sui listini la cosiddetta ‘guerra del petrolio‘, con il prezzo del barile ancora in calo dopo la decisione dell’Arabia Saudita di non limitare la produzione e l’attesa di un ulteriore abbassamento dei prezzi. Penalizzati i titoli del comparto. Si segnalano per eccesso di ribasso alcuni titoli che non sono entrati in contrattazione e altri ritirati. Sul piano dei titoli pubblici, il differenziale tra Btp e Bund tedeschi è arrivato a toccare quota 230, e ora è ridisceso a 196.

CONSOB: NO STOP A BORSA, NON CI SONO ATTACCHI SPECULATIVI

Qualcuno, già ieri e poi alla luce del crollo di stamane, ha invocato la chiusura della Borsa. Ma la Consob interviene per dire che non sarebbe la decisione giusta, non servirebbe e non farebbe altro che creare “problemi di mercato di non facile soluzione nell’immediato futuro”.


La Consob “non ha evidenza che gli andamenti della Borsa italiana siano riflesso di attacchi speculativi, salvo che non si voglia attribuire a questo termine la reazione degli operatori alle incertezze sul futuro generate dagli effetti del coronavirus sull’economia. Questi effetti non sono correggibili con decisioni restrittive di Borsa, soprattutto se queste avvenissero in modo indipendente dai paesi membri dell’Unione Europea che sono investiti dagli stessi problemi che colpiscono l’Italia”. E’ quanto si legge in una nota dopo gli ultimi sviluppi del coronavirus e soprattutto a fronte dello shock sui prezzi del petrolio (-30%).

La Consob ritiene che “la temporanea sospensione delle contrattazioni di singole azioni, intesa come pausa di riflessione imposta, già operante quando la caduta dei prezzi è in prossimità dei parametri previsti dai trading halt, introdotti per le sedi di negoziazione da Mifid II, stia ben funzionando, pur nei limiti di efficacia dello strumento e tenuto conto del contesto di mercato sfavorevole a livello di andamento delle Borse nel mondo. In ogni caso l’adozione del divieto unilaterale di short selling è valutata, secondo il Regolamento europeo (Regolamento Ue 236/2012), se la caduta dei corsi supera mediamente il 10% e in presenza degli altri presupposti. La sospensione di tutte le contrattazioni di Borsa invece sarebbe una decisione che spegnerebbe l’indicatore di prezzo senza rimuovere le cause, generando problemi di mercato di non facile soluzione nell’immediato futuro”.

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