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VIDEO | Scuola, Bussetti: “Al sud non servono più fondi ma più impegno”. Di Maio: “Se un ministro dice una fesseria chiede scusa”

https://youtu.be/13wLyEeKoR8 ROMA -  Alle scuole del Sud occorrono più fondi? 'No, più impegno'. Esplode la polemica per le parole pronunciate ieri

Pubblicato:09-02-2019 14:53
Ultimo aggiornamento:09-02-2019 14:53
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ROMA –  Alle scuole del Sud occorrono più fondi? ‘No, più impegno’. Esplode la polemica per le parole pronunciate ieri dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti che in visita presso alcune scuole di Caivano e Afragola in Campania, per incontrare gli studenti, ha dichiarato: “Ci vuole più impegno, più lavoro e sacrificio al Sud per recuperare il gap con il Nord, non più fondi. Vi dovete impegnare forte, è questo che ci vuole”. Dura la risposta dei consiglieri regionali della Campania del Movimento 5 Stelle e dell’Anp, Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola.

M5S: INSEGNANTI SUD RISORSA, BUSSETTI CHIEDA SCUSA

“Le parole pronunciate ieri a Caivano dal ministro Bussetti, oltre a offendere la Campania e l’intero Sud, ledono profondamente la dignità di una categoria, quella dei docenti della nostra terra, che da decenni rappresenta una risorsa preziosa proprio per le regioni del Nord. Professionisti che con sacrificio e senso del dovere, ovunque abbiano lavorato, anche a migliaia di chilometri da casa, hanno trasmesso ai loro studenti i valori, la conoscenza e la cultura che hanno reso grande il Sud e l’intero paese”.Così i consiglieri regionali della Campania del Movimento 5 Stelle. 


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“Offendendo loro, Bussetti ha offeso tutti gli studenti e i tanti lavoratori e professionisti che questi meravigliosi insegnanti hanno accompagnato nel loro percorso didattico. Uomini e donne che l’hanno girato in lungo e in largo l’Italia, lontano dalle loro famiglie, dai loro figli, verso i quali Bussetti dovrebbe mostrarsi soltanto grato. Prima di rimettere piede un’altra volta in Campania o in qualunque altra regione del Sud, dovrebbe recitare un profondo mea culpa e scusarsi con l’intera categoria di insegnanti. Altrimenti dimostra di non essere degno della poltrona su cui oggi siede”.

ANP: INACCETTABILI PAROLE BUSSETTI CONTRO IL SUD

“Che sia necessario impegnarsi in qualsiasi lavoro – ed in particolare in quello pubblico, pagato da tutti gli Italiani – noi dell’Anp lo abbiamo sempre creduto fermamente. Così come crediamo, da persone di scuola, che il lavoro scolastico rivesta una importanza tutta particolare in quanto forgia il futuro della Nazione. Se il Ministro dell’istruzione ritiene che, nel settore di cui egli è responsabile, qualcuno non si impegni a sufficienza, dispone di tutti gli strumenti per intervenire”. E’ quanto si legge in una nota dell’Anp, Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola.

“Quello che il Ministro – rappresentante del sistema scolastico nella sua interezza geografica – non può assolutamente fare è delegittimare il personale ‘del Sud’, utilizzando espressioni divisive che lasciano intendere che ‘nel Sud’ non ci si impegna adeguatamente. Forse il Ministro ignora che, in molte aree ‘del Sud’, le scuole sono l’unico avamposto dello Stato e che gli edifici scolastici (spesso malridotti, ma non certo per loro responsabilità) sono gli unici su cui sventola con orgoglio il tricolore. Quelle scuole – o meglio, tutte le persone che vi lavorano: dirigenti, docenti, ata – evitano ogni giorno che tanti ragazzi cadano preda della criminalità e consentono loro di coltivare la speranza di un avvenire onesto. Delegittimarle significa screditare tutto questo ed è inaccettabile”.

“Costituisce invece preciso dovere del Ministro impegnarsi per migliorare il servizio a livello nazionale e rafforzare, nel contempo, la fiducia dei cittadini verso di esso. Auspichiamo dunque che riesca a reperire le risorse economiche del caso e a dotare le scuole autonome di strumenti idonei per conseguire tale obiettivo”. Queste le proposte dell’associazione: – Reperire i fondi per contrastare la fatiscenza di molti edifici scolastici. – Incrementare i finanziamenti per il salario accessorio (Mof e bonus) destinato al personale, utilizzabile dai dirigenti quale leva gestionale per il miglioramento e non “a pioggia”. – Rispristinare i finanziamenti per l’alternanza scuola-lavoro, in funzione di contrasto alla crescente disoccupazione giovanile, nelle scuole superiori che intendano organizzarla appieno. – Consentire ai dirigenti di selezionare il personale supplente celermente, sulla base delle competenze possedute, abolendo il fallimentare sistema delle graduatorie. – Ritirare le recenti istruzioni sul codice dei contratti, foriere solo di confusione e di complicazione. “L’Anp è favorevole ad un vero e deciso miglioramento dell’efficacia del sistema educativo, ma nel rispetto della dignità e dei ruoli di tutti i lavoratori che vi prestano servizio. Siamo contrari a qualsiasi delegittimazione delle scuole e del personale, da qualunque direzione provenga”.

DI MAIO: SE UN MINISTRO DICE UNA FESSERIA CHIEDE SCUSA

“Se un Ministro dice una fesseria sulla scuola, chiede scusa. Punto. Venire in una delle aree più in difficoltà d’Italia a dire – usando il ‘voi’ – che per ridurre il gap nelle scuole del sud ‘vi dovete impegnare di più’ farebbe girare le scatole anche ad un asceta. Figurarsi gli insegnanti!”. Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio su facebook.

“Caro Marco- aggiunge rivolgendosi direttamente al ministro Bussetti- siamo noi al Governo che evidentemente dobbiamo impegnarci sempre di più. Soprattutto sulla scuola, che richiede interventi storici per le condizioni veramente indegne in cui versano tante strutture. Ci sono genitori preoccupatissimi per lo stato degli edifici scolastici e ci sono studenti che fanno lezione in condizioni imbarazzanti. Siamo noi che dobbiamo fare di più e ogni cosa che faremo non sarà mai abbastanza”.

“Il personale della scuola- aggiunge Di Maio- fa un lavoro eccezionale da nord a sud. I docenti del sud, realtà che conosco bene, lavorano con il massimo impegno e fanno sacrifici da anni. Allo stesso tempo i fondi invece sono mancati. In nome dell’austerità hanno prevalso i tagli agli investimenti anche nell’istruzione e nella formazione dei nostri ragazzi. Questo Governo si è impegnato ad invertire questa tendenza, costi quel che costi. Ed è arrivato il momento di far parlare i fatti”.

Ancora, “bisogna iniziare a eliminare le ‘classi pollaio’- dice Di Maio- quelle dove alunni e insegnanti sono costretti a fare lezione in 30 – a volte anche di più – in un’aula, una piaga in particolare del sud. Questo è un modo anche per valorizzare le competenze degli insegnanti, oltre a fare stare meglio i ragazzi. Ed è solo il primo dei disegni di legge che dobbiamo portare a casa nei prossimi mesi. I miliardi di euro che abbiamo stanziato nel 2019 per l’edilizia scolastica devono essere solo l’inizio. I fondi per nuovi laboratori devono almeno raddoppiare. Quindi impegniamoci di più come Governo”.

“Tutto il Governo e tutto il Parlamento hanno solo da imparare da insegnanti, alunni, famiglie e tutto il mondo della scuola per come hanno resistito in questi anni a tutti i tagli e a tutti gli attacchi che hanno subito da parte dei vecchi Governi. Ci sono insegnanti che si svegliano alle 5 del mattino per preparare la lezione, per studiare e aggiornarsi, per conciliare i tempi del lavoro con quelli per la famiglia. Loro sì- conclude Di Maio- che hanno diritto di dirci ‘impegnatevi di più’. Noi no!”

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