NEWS:

VIDEO | Call center in Spagna e California, il business delle truffe agli anziani

Un giro d’affari che permetteva agli appartenenti all’organizzazione di guadagnare fino a 200mila euro a settimana

Pubblicato:08-11-2019 14:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:35

carabinieri
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

NAPOLI – Un giro d’affari che permetteva agli appartenenti all’organizzazione di guadagnare fino a 200mila euro a settimana. E’ il business delle truffe ad anziani su cui dal 2015 indaga la procura della Repubblica di Napoli.

Stamattina, nel corso di una vasta operazione condotta in diverse Regioni d’Italia dai carabinieri di Milano e Bergamo e dalla squadra mobile di Genova, sono stati eseguiti due provvedimenti cautelari emessi dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda.

Le misure cautelari riguardano 51 persone ritenute a vario titolo responsabili di associazione a delinquere finalizzata dalla truffa, ad alcune sono contestate anche le aggravanti della transnazionalità e dell’associazione mafiosa.


Sono 82 in totale le persone indagate. Secondo la procura partenopea le truffe agli anziani avvenivano dietro l’attenta regia della cosiddetta ‘Alleanza di Secondigliano’ e del clan camorristico Contini operante nel centro di Napoli. Le cosche avevano messo in piedi un sistema di veri e propri call center, una rete presente in 10 regioni d’Italia e in Spagna, Inghilterra e California, da cui partivano le telefonate agli anziani.

Con meccanismi persuasivi, gli ‘operatori’ dei call center della camorra inducevano le loro vittime a versare onerose somme di denaro per mettere in salvo il proprio figlio o il proprio nipote da una situazione di difficoltà. Una donna avrebbe addirittura ceduto la fede nuziale del marito defunto.

Le somme di denaro ricevute, secondo quanto ricostruito dalla procura, venivano riciclate grazie a una gioielleria, il negozio ‘Toscano’ di corso Garibaldi a Napoli, per cui è stato disposto il sequestro. Il titolare è accusato di ricettazione.

Le indagini sono partite a Milano. Nel capoluogo lombardo erano infatti state raccolte le prime denunce, a cui se ne sono aggiunte altre provenienti da Napoli e da altri territori italiani. Durante l’attività investigativa sono stati accertati centinaia di episodi di truffe, molte consumate, altre soltanto tentate. Elementi eterogenei sono stati messi insieme durante le indagini che hanno permesso di scoprire una vera e propria fabbrica di denaro del clan.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it