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Suicidio allo Iulm, studenti si mobilitano in tutta Italia: “Sistema universitario fallimentare”

Tre giorni di dibattiti e assemblee promossi dai giovani di Cambiare Rotta

Pubblicato:08-02-2023 17:56
Ultimo aggiornamento:08-02-2023 17:56

mobilitazioni studenti roma per Suicidio Iulm (1)
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ROMA – “Non si deve mai più morire di università, ad essere fallimentare è il vostro sistema“. I giovani del movimento Cambiare Rotta lo scrivono sugli striscioni che hanno esposto davanti ai più importanti atenei italiani, nel corso delle mobilitazioni partite lunedì 6 e terminate oggi per ricordare la giovane ragazza che si è tolta la vita in un bagno dell’università IULM di Milano. Da Bologna a Pisa, da Milano a Bari e poi ancora Torino, Roma e Napoli. Gli studenti e le studentesse di Cambiare Rotta hanno promosso tre giorni di dibattiti e assemblee non solo per protestare, ma anche per confrontarsi insieme e interrogarsi sulle fragilità di un modello che non funziona. Tre giorni di agitazione nazionale universitaria che terminano oggi, mercoledì 8 febbraio, davanti alla IULM.

Per i giovani, non bastavano i tre minuti di silenzio “che le università hanno deciso di concederci per ricordare l’ennesima vittima di un sistema sociale ed educativo marcio fino alla radice”, scrivono in una loro nota. “Con quale coraggio può un docente interrogare un compagno di una ragazza che si è appena suicidata? Con quale faccia tosta può un’università, che dovrebbe svolgere una funzione sociale ed educativa, emanare un comunicato la cui unica preoccupazione è quella di non ledere la propria immagine?”. “Non possiamo accettare che si vada avanti in questo modo- continuano- Non possiamo restare fermi mentre facciamo la conta degli studenti che si sono suicidati negli ultimi anni. Non possiamo rimanere inermi mentre i nostri amici e colleghi lasciano gli studi, hanno attacchi di panico e crisi di ansia”.

A Roma gli studenti hanno promosso iniziative a Tor Vergata, Roma Tre e Sapienza. È qui che si sono ritrovati questo pomeriggio, con le gambe incrociate sul prato, per riflettere insieme e scambiarsi opinioni, nel ricordo della giovane coetanea morta a Milano. “Questo è solo l’ennesimo caso di suicido o emersione dei problemi legati alla salute o al disagio psicologico– commenta Leonardo, studente di Filosofia, all’agenzia Dire- è stato un caso eclatante perché si è tolta la vita proprio dentro l’università e ha lasciato un messaggio esplicito, ma purtroppo non è il solo”. Secondo Leonardo, tutto il sistema universitario è permeato dal concetto di competizione.


L’università è una corsa continua, e negli ultimi anni questo aspetto è aumentato, provocando una competizione tra studenti e con sé stessi– spiega- Da qui nasce il tema dell’esclusione e della colpevolizzazione di chi resta indietro: l’obiettivo è eccellere. E chi non riesce a stare al passo, rimane schiacciato. In questo senso, non aiutano le campagne mediatiche di chi sottolinea la bravura di studenti che si laureano in due anni o collezionano titoli”. Per lo studente, l’università “sta perdendo sempre di più l’elemento formativo e al contrario è sempre più orientata al mondo del lavoro. Il percorso di studi, invece, dovrebbe essere la chiave della nostra emancipazione come persone. Non un percorso segnato da stress e ansia. Bisogna cambiare tutto il sistema”.

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