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Aborto, la petizione shock del Municipio VI di Roma: “Obbligare ad ascoltare il battito del feto”

È polemica per il post sulla pagina Facebook a sostegno dalla proposta di legge anti abortista 'Un cuore che batte'

Pubblicato:07-11-2023 16:19
Ultimo aggiornamento:07-11-2023 18:54
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ROMA – Obbligare le donne che vogliono abortire a vedere il feto e ascoltare il battito cardiaco. È ciò che prevede ‘Un cuore che batte“, proposta di legge di iniziativa popolare anti abortista. A sostenerla, promuovendo la petizione, è stato il Municipio VI di Roma, l’unico guidato dalla destra. Una presa di posizione che sta facendo molto discutere.

L’invito a firmare la petizione è arrivato attraverso un post su Facebook, nel quale si legge: “Si comunica ai cittadini, che è in corso una raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Un cuore che Batte”. Gli interessati potranno recarsi presso il Municipio Roma VI delle Torri al primo piano, stanza 23 il lunedì e il mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 12,00″.

MATTIA (PD): OBBLIGO A SENTIRE BATTITO FETO È VIOLENZA

 “E’ da quando la destra è al governo che si sono moltiplicati gli attacchi alla legge 194 e al diritto delle donne all’Interruzione Volontaria di Gravidanza ma la petizione presentata dal VI Municipio di Roma, in collaborazione con un’associazione anti abortista, con cui si chiede di obbligare i medici a far ascoltare il battito del feto alle donne che vogliono interrompere la gravidanza, è una violenza vera e propria. Non solo nei confronti delle donne ma anche rispetto all’autonomia decisionale dei medici e del personale sanitario. Una proposta shock, che l’amministrazione di destra invita a firmare presso la propria sede istituzionale con tanto di orari. Insomma un’iniziativa che in un sol colpo mortifica i diritti delle donne, la professionalità dei medici e la relazione di fiducia medico-paziente e tra cittadini e Istituzioni, in quanto garanti dei principi di laicità e pluralismo. Il VI Municipio faccia un passo indietro, ritiri subito la petizione e chieda scusa a tutte le donne. Non è certo vessandole, negando loro i diritti acquisiti e facendo propaganda sul loro corpo, che la destra favorirà la natalità, che invece ha bisogno di salari e welfare adeguati, oltre che di promuovere una cultura della parità di genere a tutti i livelli”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, membro della Commissione Pari Opportunità alla Pisana.


 CICCULLI-PAPPATÀ: MUNICIPIO VI TORNI IMPARZIALE E LAICO

 “Ci sorprende che il municipio VI ospiti sulla pagina internet istituzionale i materiali promossi da una organizzazione ultracattolica, violando i principi di imparzialità e di laicità della pubblica amministrazione. Ancora più grave che si faccia per promuovere uno degli istituti più importanti che abbiamo a disposizione come una proposta di legge di iniziativa popolare. Se nel merito la proposta di legge che porta la firma del movimento antiabortista è stata già definita oscurantista e demagogica da molte associazioni di donne, anche i metodi utilizzati dal municipio VI violano ogni principio di democrazia”, dichiarano Michela Cicculli Presidente Commissione Pari Opportunità Roma Capitale e Claudia Pappatà vicepresidente della stessa commissione. 

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