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Bancari sull’orlo di una crisi di nervi: l’indagine a Bologna

Secondo un'indagine del sindacato Fabi a Bologna, il 50% dei bancari soffre di disturbi del sonno e assume psicofarmaci per stress da lavoro

Pubblicato:07-11-2023 15:57
Ultimo aggiornamento:07-11-2023 17:16
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BOLOGNA – Una categoria “spaccata”, di cui una buona metà soffre di disturbi del sonno e assume psicofarmaci, schiacciati dalle pressioni per ottenere sempre più risultati commerciali. Più in sofferenza i lavoratori delle filiali, in particolare quelle più piccole, le donne e i dipendenti 30enni. È la fotografia del disagio dei bancari a Bologna scattata dal sindacato Fabi, che ha presentato oggi in città gli esiti di un’indagine sul clima aziendale negli istituti di credito a livello provinciale condotta tra maggio e ottobre.

IL CAMPIONE INTERVISTATO

Il questionario online, in forma anonima, ha raccolto circa 850 risposte. Un campione composto al 53% da donne e per il 77% da lavoratori nella fascia d’età 40-59 anni. Al 59% si tratta di dipendenti dell’area professionale, il resto sono quadri direttivi (i dirigenti di fatto non hanno risposto). Il 65% lavora nelle filiali o nella rete commerciale, il 35% nelle direzioni o negli uffici di area. Nel 58% dei casi si tratta di figure commerciali, il 42% fa lavoro amministrativo o di back office.

“STANNO MALE PER IL CLIMA AZIENDALE”

Nel complesso il 50% dei bancari a Bologna dichiara di soffrire di disturbi del sonno, di assumere ansiolitici e di avere bisogno di un supporto psicologico. La quota di chi dichiara questo malessere cresce tra le donne (56,5%) e tra chi lavora nelle filiali (62%). Guardando le fasce d’età, questi disturbi sono più diffusi tra i 30 e i 49 anni. “La metà dei nostri colleghi sta molto male a causa del clima aziendale- commenta Vincenzo Saporito del Fabi- la categoria è spaccata”.


ANSIA, FRUSTRAZIONE E APATIA I SENTIMENTI PIU’ DIFFUSI

Il 44,6% dei bancari a Bologna del resto inizia la giornata con sentimenti negativi: ansia, frustrazione, apatia e depressione. Un terzo della categoria invece dice di non avere sensazioni particolari e affronta il lavoro giorno per giorno. Il restante 22% viaggia tra la tranquillità e l’entusiasmo. Secondo l’indagine del sindacato Fabi a Bologna, chi soffre maggiormente di ansia e frustrazione sono le figure commerciali nelle banche, i 30enni e le donne. Gli amministrativi invece fanno più i conti con l’apatia, così come i lavoratori maschi. Le figure femminili del resto sono la maggioranza nell’area professionale e nelle filiali, mentre gli uomini sono di più tra i quadri e nelle direzioni.

“CLIMA PEGGIORATO NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI”

Il 43,5% poi non si sente apprezzato e il 43% non ha senso di appartenenza per l’azienda. Un sentimento più spiccato all’interno dell’area professionale rispetto ai quadri, e fra i lavoratori 30enni. Per il 72% il clima in banca è peggiorato negli ultimi cinque anni, per il 20% è rimasto invariato. Sono soprattutto le donne e gli addetti delle filiali a percepire e parlare di questo peggioramento.

TROPPE PRESSIONI COMMERCIALI

Il 56% dichiara di non avere problemi per quanto riguarda la gestione del tempo, quota che però scende al 47% quando si parla di atteggiamenti poco rispettosi della persona. E addirittura ‘solo’ il 26% dichiara di non avere problemi rispetto alle pressioni commerciali o per il raggiungimento del risultato. Le risposte più frequenti a questa domanda riguardano infatti il non sentirsi tutelato nel caso di errori commessi in buona fede a causa dell’eccessivo carico di lavoro e la mancanza di tempo per sbrigare pratiche amministrative considerate dalla direzione non prioritarie. Non a caso, per il 56% gli incontri periodici di verifica dei risultati incidono sull’equilibrio psicofisico. Tra colleghi con cui si lavora tutti i giorni, invece, il clima è percepito per lo più come collaborativo.

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