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Photo credits: Matteo Strocchia e Marco Servina
ROMA – Libero, senza etichette, tempo o artefici digitali. L’urban-pop di Venerus torna questo venerdì su tutte le piattaforme. Esce per Asian Fake/Sony Music Italy “Il segreto”, il secondo disco del cantautore milanese che arriva a due anni dal debutto sfavillante con “Magica Musica”.
Un inno alla musica dal vivo che entra prepotente in studio di registrazione o nel caso di Andrea – questo il vero nome del 30enne – in un magazzino della periferia di Milano, alla Bovisa, trasformato e arredato per l’occasione.
“È stato il centro nevralgico di questo ultimo anno- racconta Venerus-ma è anche dove tutto quello che sentirete è successo. Non è proprio uno studio di registrazione tipico, era un magazzino, l’ho trasformato in quello che nella mia testa era ciò di cui avevo bisogno per creare: un luogo per suonare e stare con i miei amici”. Niente di troppo elegante, ‘fancy’ come direbbero gli inglesi o formale nel capoluogo lombardo, ma “una sorta di avamposto nel nulla, ci solo i binari di una ferrovia che passano accanto”.
È tutto qui ‘il segreto’ di questo progetto che si sviluppa in 10 tracce nate ‘cotte e mangiate’: “Il disco- spiega- è stato concepito interamente tra inizio gennaio e fine febbraio, sia per quanto riguarda la scrittura, sia per quanto riguarda tutto il resto”.
Ad anticiparle il singolo “Resta qui” in cui Venerus canta – non a caso – “Spogliamoci di tutto”. Via così tutto quello che è artificiale, digitale, computerizzato. Il risultato è disco immersivo nel quale non è difficile sentire il rumore di un treno, una risata o un accordo che non suona alla perfezione.
“Nell’esperienza del live- dice ancora Venerus- ci siamo diretti verso un approccio ‘old school’. Ci siamo guardati in faccia e abbiamo pensato di togliere tutte quelle parti che, forse, ci vincolavano: metronomo, sequenze, cose fatte al computer e abbiamo deciso di fare live come si facevano un tempo. Questa cosa ha portato grandi risultati dal punto di vista creativo e così ci siamo detti ‘perché non fare i dischi così?’”.
Cinque musicisti in un unico spazio in un brainstorming di idee, è andata più o meno così con “Il segreto”: “Questa cosa ha sbloccato tutta una serie di qualità della musica che abbiamo fatto. Registrare le canzoni tutti insieme, senza metromo, in presa diretta- il computer funge solo da registratore sul momento ma poi passa tutto sui nastri-fa scavalcare tutta una serie di passaggi che normalmente sono presenti nella musica di oggi e che implicano una de-umanizzazione della musica”. Lo sa bene Venerus che, oltre a scrivere e cantare, ha una lunga esperienza da polistrumentista.
Nel prossimo tour, però, suonerà meno per godersi ancor di più la vicinanza con il suo pubblico: “Sarà la terza estate di fila che andrò in tour con questa nuova filosofia di fare le cose in maniera reale. Penso che sarà il più bello che ho fatto- anticipa- ci saranno tutti i pezzi nuovi riarrangiati, non li riporteremo uguali. Faremo le prove nel magazzino e per la prima volta io suonerò il piano meno. Finalmente avrò dei momenti in cui canterò e basta, non vedo l’ora”.
I concerti partiranno il 23 giugno e continueranno per tutta l’estate.
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