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San Nicola prima di Babbo Natale: ecco chi era e perché si festeggia il 6 dicembre

In molti paesi europei e in alcune parti dell'Italia si celebra ancora oggi la figura di San Nicola, un santo a cui sono attribuiti miracoli e leggende. La notte del 5 dicembre, si dice, a bordo del suo cavallo, porta doni e frutta ai bambini

Pubblicato:06-12-2023 09:39
Ultimo aggiornamento:09-12-2023 12:14
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san nicola
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BOLOGNA – In principio era San Nicola. Prima che attorno al Natale si sviluppasse il tripudio di festeggiamenti di oggi, tra regali festeggiamenti e lucine ovunque, c’era solo una leggenda e un’usanza, quella di scambiarsi doni nel giorno del 6 dicembre, che è appunto quello in cui si festeggia il santo Nicola. Ma chi era San Nicola? Ci sono vari racconti e varie versioni. Di certo c’è che San Nicola è nato in Turchia, a Patara, intorno al 260 d.C. Fu il vescovo della città di Myra e morì il 6 dicembre tra il 345 e il 365 d.C. Le sue ossa furono custodite a Myra fino al 1087, anno in cui circa 62 baresi marinai e commercianti decisero di trasportale nella città di Bari: da quel momento, San Nicola divenne il patrono di Bari e intorno alla figura del santo si è sviluppato un movimento di devozione e orgoglio cittadino.

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L’AIUTO ALLE 3 RAGAZZE DA SPOSARE

Ci sono vari episodi, più o mano miracolosi, che si raccontano della vita di San Nicola. Uno in particolare è quello che avrebbe dato origine allo scambio di doni: si dice che Nicola abbia aiutato un uomo povero e le sue figlie. L’uomo, non avendo dote, non poteva dare in sposa le sue figlie e aveva intenzione di avviarle alla prostituzione. Per aiutarlo, Nicola portò ogni notte alle tre ragazze delle monete d’oro, sistemate dentro sacchi che faceva entrare dalla finestra (ed ecco forse l’origine dei doni portati da Babbo Natale attraverso il camino), fino a che non ebbero soldi a sufficienza per sposarsi. Nel Medioevo si diffuse in Europa l’uso di commemorare questo episodio con uno scambio di doni nel giorno dedicato alla ricorrenza del santo, ovvero il 6 dicembre.


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I 3 BAMBINI RISUSCITATI

Altri episodi raccontano di San Nicola attribuendogli veri e propri miracoli: si racconta di lui come protettore di marinai (avrebbe portati in salvo una nave sorpresa da una terribile tempesta in mare) e come sostenitore dei bisognosi (avrebbe convinto il capitano di una nave carica di grano a regalarlo agli abitanti di Myra, provati dalla carestia, e in cambio la nave di ritrovò magicamente un nuovo carico di grano a bordo). Un’altra leggenda molto famosa, poi, lo vede protettore dei bambini, perchè ne avrebbe addirittura resuscitati tre. L’atimosfera di questo racconto è un po’ quella delle favole dei fratelli Grimm: una notte tre ragazzi avrebbero chiesto ospitalità in una locanda, ma l’oste e la moglie, dopo averli accolti, li avrebbero fatti a pezzi e messi in salamoia. Dopo sarebbe arrivato San Nicola e avrebbe chiesto un piatto di carne. Al rifiuto dell’oste, si sarebbe fatto portare in dispensa dove avrebbe estratto dalla salamoia i tre giovani, vivi e vegeti.

I DONI NELLE SCARPE

Sulla figura misteriosa di San Nicola, insomma, sono state tramandate molte storie. A partire dal Medioevo, poi, intorno a questo santo di costruì una leggenda che di fatto ne fa l’antesignano di Babbo Natale. Il culto del santo è ancora molto sentito in diversi paesi europei come i Paesi Bassi, la Germania, l’Austria, ma anche l’Alto Adige o la zona di Trieste in Italia: in questi paesi la figura di San Nicola è ben più importante di quella di Babbo Natale e i bambini aspettano con ansia la data del 6 dicembre e non il 25. Si dice infatti che la notte del 5 dicembre San Nicola giri in groppa al suo cavallino e lasci doni, dolciumi e frutta nelle scarpe dei bambini più meritevoli. Insomma, un degno concorrente di Babbo Natale. Quanto ai bambini cattivi, se la devono vedere con il Krampus, il brutto e cattivo servitore del santo. Ma questa è un’altra storia.

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