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Vaccino, Bonaccini: “Per colpa dei No Vax rischiamo nuove chiusure”

Secondo Bonaccini sarà "inevitabile", visto i numeri, "che il governo prolunghi l'utilizzo del green pass"

Pubblicato:06-11-2021 15:27
Ultimo aggiornamento:06-11-2021 15:27

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BOLOGNA – L’impennata dei contagi registrata ieri in Emilia-Romagna per ora non comporta provvedimenti di carattere restrittivo. Tuttavia, “a causa dei non vaccinati, si potrebbe rischiare di restringere o chiudere delle attività”, avverte il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a margine della visita al salone nautico.

“Non vorremmo più chiudere nulla, spero che non ci sia questo rischio, però si evita nella misura in cui si riesce a garantire il controllo delle misure adottate per contenere e sconfiggere la pandemia, vaccinazioni e green pass, tutto ciò che serve per evitare il diffondersi del contagio”, ribadisce il governatore, secondo il quale, sarà “inevitabile”, visto i numeri, “che il governo prolunghi l’utilizzo del green pass, uno strumento che ci sta dando una grande mano”.

In ogni caso, ricorda Bonaccini, in regione “c’è un numero di vaccinati importante: stiamo andando verso il 90% di prime dosi somministrate, e siamo all’86% della popolazione con ciclo vaccinale completo”, e anche la campagna sulla terza dose è iniziata bene, con molte richieste.


“Il vaccino è l’unico strumento che abbiamo per uscire da questo incubo. Bisogna continuare a vaccinare. Oggi ancora riusciamo a contenere, nonostante l’aumento dei contagi, il numero dei ricoverati grazie al fatto che la maggior parte della popolazione è vaccinata. Chi non vuole proprio capire l’evidenza, guardi ai paesi meno vaccinati, dalla Romania alla Russia siamo di fronte a vere e proprie tragedie”, aggiunge.

Dobbiamo tenere a bada la pandemia per ragioni sanitarie e di tutela della salute delle persone, perché di tragedie ne abbiamo viste troppe, ma anche per evitare la pandemia sociale ed economica. I numeri della crescita sono formidabili: dobbiamo tenere a bada la pandemia per fare ripartire alla grande l’economia e il lavoro”, conclude. 

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