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Ilva, a Genova la Fiom occupa la fabbrica: “Qui fino a mercoledì”

L'occupazione durerà almeno fino a mercoledì

Pubblicato:06-11-2017 14:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:51

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GENOVA – Si conclude con la decisione di occupare la fabbrica e di scendere in corteo per le vie di Cornigliano, l’assemblea dei lavoratori dello stabilimento Ilva di Genova convocata questa mattina alle 8.30 esclusivamente dalla Fiom, la cui delegazione locale giovedì prossimo non parteciperà al tavolo nazionale di confronto con il governo e con i rappresentati della nuova proprietà che illustreranno nel dettaglio il piano industriale. La Fiom, infatti, contesta la base di partenza della trattativa che non tiene conto dell’accordo di programma del 2005 che esclude qualsiasi ulteriore esubero per lo stabilimento di Cornigliano: nelle previsioni di AmInvestco, invece, si parla di 600 esuberi su 1.500 lavoratori attuali.

LA RSU DELLA FABBRICA HA SCELTO LA LINEA DURA

L’occupazione durerà almeno fino a mercoledì, quando a Roma si terrà un tavolo esclusivamente istituzionale tra il ministro Carlo Calenda, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Edoardo Rixi, il sindaco di Genova, Marco Bucci, propedeutico al tavolo del giorno successivo. Fim Cisl e Uilm avevano preso le distanze dai metalmeccanici della Cgil genovese in attesa degli sviluppi della trattativa nazionale, ma la rappresentanza unica sindacale della fabbrica, a maggioranza Fiom, ha scelto la linea dura.


 

“CITTADINI E ISTITUZIONI CI VENGANO A TROVARE”

Invitiamo cittadini e istituzioni a venirci a trovare per difendere Genova e l’accordo di programma- commenta il segretario della Fiom Genova, Bruno Manganaro, mentre i lavoratori montano una tenda rossa davanti alla fabbrica, simbolo della protesta- è importante che la città si stringa attorno a questi lavoratori perché stiamo difendendo il loro posto di lavoro ma anche il futuro di tanti giovani genovesi. Si rischia di perdere un altro pezzo nel silenzio più assoluto: i patti devono essere rispettati”.

 

di Simone D’Ambrosio, giornalista professionista



MISE: STUPORE E SCONCERTO, COSI’ A RISCHIO INTERA TRATTATIVA

Desta stupore e sconcerto che la Fiom-Cgil promuova, fuori da ogni regola, l’interruzione delle attività e proclami il presidio dello stabilimento Ilva di Genova, mentre il confronto fra le parti si è finalmente concretamente avviato. Il ministero dello Sviluppo economico, afferma in una nota, con molta determinazione, è intervento per consentire la ripresa del confronto tra azienda e sindacati su basi più favorevoli per i lavoratori sia per quanto riguarda gli aspetti occupazionali sia con riferimento a quelli relativi al reddito per tutti i lavoratori Ilva. Ovviamente continuerà a vigilare affinché il negoziato si concluda con il consenso di tutte le parti.

Proprio mentre si apre il confronto, reparto per reparto, del piano industriale proposto dall’investitore una simile iniziativa rischia di mettere a repentaglio la trattativa per tutta l’Ilva. Si ricorda che tra investimenti industriali ed ambientali – dell’Amministrazione straordinaria e dell’investitore – e rimborso ai creditori stiamo parlando di 5,3 miliardi di euro, ovvero il più grande investimento industriale in Italia da decenni a questa parte.

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