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Ilva, a Genova lavoratori pronti a passare la notte in fabbrica: “Rispettare accordo 2005”

Il corteo partito dallo stabilimento di Cornigliano è arrivato in Prefettura per chiedere risposte sul futuro dei lavoratori

Pubblicato:09-10-2017 12:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:46

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GENOVA – “Vogliamo un incontro col governo perché nessuno ha formalmente disdettato l’accordo di programma però lo stanno facendo nei fatti. E se c’è una cosa che ci dà fastidio è essere presi in giro, quello non lo sopporto”. Lo dice il segretario della Fiom Cgil Genova, Bruno Manganaro, poco prima di entrare in Prefettura dove è arrivato il corteo dei lavoratori dello stabilimento Ilva di Cornigliano. “Preferisco uno cattivo che mi dica chiaramente che cosa vuole piuttosto che quelli che pensano di essere miei amici ma cercano di fregarmi- prosegue il sindacalista- deve essere chiaro che non si può fare il boia e l’impiccato: chi sta con i lavoratori sta con i lavoratori, chi sceglie di stare con quella procedura e con la disdetta dell’accordo di programma è un mio avversario e gli darò battaglia”.


Bruno Manganaro

Manganaro conferma che in caso di mancanza di risposte da Roma, le tute blu sono pronte a passare la notte nella fabbrica occupata. Questa mattina nessuno è entrato nello stabilimento, l’assemblea è stata convocata alle 5 e lo sciopero proclamato per ora su tutti i tre turni di lavoro. Al corteo, aperto da due mezzi pesanti, si sono uniti rappresentanti politici di tutti i partiti comunali e regionali e delegazioni di molte realtà lavorative genovesi da Ansaldo a Ericsson, dai portuali ai Vigili del fuoco. Solidarietà anche da alcuni negozianti che hanno temporaneamente abbassato le serrande e da molto cittadini che hanno battuto le mani al passaggio del corteo.


“Risposte non credo che ce ne saranno- conclude Manganaro- chiediamo alle istituzioni locali di schierarsi formalmente con noi e chiedere un tavolo per Genova pretendendo che ci sia una convocazione del governo per il rispetto dell’accordo di programma”. Il sindacalista ribadisce che “se l’accordo di programma è valido, la lettera di venerdì va ritirata, se non è valido non può rimanere tutto come prima: credo e spero nella rabbia dei lavoratori e nella solidarietà della città”.

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TOTI: GOVERNO CONVOCHI TAVOLO PER ACCORDO PROGRAMMA

Giovanni Toti

“Siamo qui a ricordare che Genova ha già pagato un prezzo su questo stabilimento. Qui esiste un accordo di programma che prevede dei diritti e dei doveri reciproci; nessuno ha disdettato questo accordo di programma che nasce dalla chiusura dell’area a caldo e che ha fatto pagare già un prezzo occupazionale a Genova”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, prima di entrare in Prefettura per il vertice convocato in risposta allo sciopero dei lavoratori dello stabilimento Ilva di Cornigliano che protestano contro il piano esuberi presentato da Am Investco.

“Oggi lo stabilimento di Cornigliano è unanimamente ritenuto uno stabilimento competitivo sul mercato dell’acciaio– prosegue il governatore- non si vede per quale ragione il governo non abbia voluto coinvolgere i firmatari dell’accordo di programma, cioè istituzioni locali e sindacati, né perché non si sia tenuto conto di tale accordo nella gara che è stata fatta”. Per Toti, dunque, “occorre rimediare, occorre un tavolo istituzionale a Roma al più presto per ribadire quali sono i reciproci impegni che ci siamo presi anni orsono”. Il governatore, infine, ricorda che “le aree Ilva di Genova sono per lo più aree pubbliche che sono state date a quell’azienda per un lungo periodo di tempo in cambio di impegni precisi presi che ci aspettiamo che, qualunque sia la proprietà che subentra a Ilva, vengano rispettati”.

di Simone D’Ambrosio, giornalista professionista

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