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A La Spezia il forum dell’Associazione nazionale commercialisti su IA e disintermediazione

Marco Cuchel lancia l'allarme: “Stop a processo disintermediazione che penalizza i contribuenti”

Pubblicato:06-10-2023 15:33
Ultimo aggiornamento:06-10-2023 15:33
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NAPOLI – “E’ in atto un processo di disintermediazione preoccupante che, in maniera spinta, viene portato avanti anche da questo governo che lo ha rafforzato con la legge delega. A questo punto mi chiedo quanto sia utile che il controllore, lo Stato, diventi anche consulente del controllato. Soprattutto se quest’ultimo non ha le competenze per dialogare con l’Agenzia delle Entrate, realtà dalla quale noi professionisti siamo stati esclusi, sotto la spinta telematica”. E’ l’allarme lanciato da Marco Cuchel, presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, nel corso del convegno ‘La sfida della competitività. Possibili sinergie tra professionisti e Intelligenza artificiale’ promosso dall’Anc a La Spezia.

“Il ruolo del professionista nell’ambito della società deve essere valorizzato. Ruolo che a parole viene sempre riconosciuto – ha aggiunto Cuchel – e noi lo abbiamo meritato con la nostra dedizione negli anni, aiutando gli italiani nel rapporto con il Fisco. Però poi alle belle parole non seguono i fatti. La realtà è che non si parla di esclusive, che ci vengono tolte quotidianamente. Le nostre attività le possono fare tutti, svuotando il nostro core business. Occorre rimettere davvero il professionista al centro del sistema fiscale e questo no lo si fa di certo con il concordato preventivo, bensì avendo la possibilità di accesso ai dati delle precompilate che vengono messi a disposizione dei professionisti per fare vera compliance”.

GLI INTERVENTI POLITICI: VOCI A CONFRONTO

Ad aprire il confronto con i politici è stato Ettore Rosato, deputato del Terzo Polo in commissione Esteri e Comunitari, per il quale “la delega fiscale è un punto di equilibrio che non contiene tutte le soluzioni ma rappresenta un passo in avanti importante per la modernizzazione del nostro sistema fiscale che andrà tutto attuato in maniera rapida. Soprattutto per ciò che attiene le semplificazioni”. “Sono convinto – ha aggiunto – che l’intelligenza artificiale arriverà; o saremo in grado di utilizzarla nella maniera migliore o avremo una sovrapposizione di professionalità con l’innovazione tecnologica che sarà appannaggio delle grandi società multinazionali e che prenderà anche lo spazio dei professionisti territoriali a sostituzione del rapporto personale che anche conta molto nella vostra professione. L’applicazione della delega fiscale è l’occasione straordinaria per collegare in maniera netta il mondo dell’impresa con il mondo dei professionisti e il mondo delle istituzioni. Una strada che richiede una capacità delle forze politiche anche trasversalmente di lavorare insieme”.


Sulla delega fiscale è intervenuto anche Alberto Gusmeroli (Lega), presidente della commissione Attività produttive della Camera, sostenendo che “i principi cardine della delega fiscale sono semplificazione, riduzione graduale delle imposte ma soprattutto riequilibrio nei rapporti tra cittadino e fisco, assolutamente squilibrato a favore di quest’ultimo. Sono ottimista per l’applicazione dei decreti attuativi e stiamo lavorando per applicare già da novembre 2023 una norma per abolire l’acconto spostandolo nel primo semestre del 2024”. “Si sta inoltre lavorando – ancora Gusmeroli – a un intervento di accorpamento delle aliquote al 23 per cento, ulteriore passaggio per arrivare alla Flat tax a fine legislatura. Finalmente c’è la volontà di semplificare e incidere sul sistema fiscale che è tra i più complicati al mondo. La complicazione fiscale è una tassa occulta che paghiamo tutti che ha un costo enorme per il sistema paese e non ci permette nemmeno di essere interessanti per gli investimenti esteri. Sull’intelligenza artificiale abbiamo avviato un’indagine conoscitiva in Commissione e audiremo più di 100 player”.

Sulla centralità dei professionisti si è soffermato Andrea de Bertoldi (FdI), componente della commissione Finanze a Montecitorio. “Stiamo cercando di dare risposte agli italiani superando – le parole del parlamentare – le tante problematiche legate anche alle professioni e alla loro centralità nell’apparato. A partire dal tema della disintermediazione che è un elemento che può danneggiare il cittadino nella misura in cui si mettono di fronte la competenza dell’Agenzia delle Entrate e l’incompetenza, o buona fede, del contribuente privo dell’assistenza di un professionista della fiscalità. I commercialisti devono tornare a essere centrali nel rapporto con la PA, solo così potremo riequilibrare il rapporto tra fisco e contribuente”.

Di semplificazioni ha parlato il capogruppo del M5s in Commissione Finanze della Camera Emiliano Fenu. “Abbiamo presentato – ha spiegato nel suo intervento – diverse proposte nella delega fiscale con l’obiettivo di semplificare la vita ai piccoli contribuenti. Mi sembra che si stia andando in direzione opposta. Mi riferisco, ad esempio, alle lettere che verranno inviate massivamente che invitano i contribuenti ad aderire al concordato preventivo con la velata minaccia che, in caso di mancata adesione, il contribuente si espone ad accertamento. E’ questo un fisco amico? Dove sono le semplificazioni nell’invio massivo di proposte di adesione alle quali i commercialisti dovranno rispondere? La sostenibilità del fisco deve riguardare lo Stato evitando guerre tra poveri”.

Per Silvio Lai, deputato del Pd in commissione Bilancio a Montecitorio, “il tema della disintermediazione deve essere affrontato”. “L’utente che si presenta a uno sportello con una quantità di informazioni da verificare e che mettono in dubbio la competenza dei singoli professionisti è – ha sostenuto – difficilmente contrastabile al punto in cui stiamo arrivando. E’ difficile tornare indietro. Un’assenza del riconoscimento dell’autorevolezza che riguarda purtroppo tante professioni, dai medici agli insegnanti. Per questo mi auguro che i commercialisti possano essere i capofila di una battaglia complessiva a tutela non solo delle categorie ma, soprattutto, dei diritti dei cittadini“.

LA POSIZIONE DEI PROFESSIONISTI E DEGLI ESPERTI

La voce dei professionisti sul tema dell’Intelligenza artificiale è stata espressa da Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, secondo cui “è necessario potenziare l’alfabetizzazione informatica della categoria e attivare concrete sinergie per utilizzare le competenze personali e lavorare insieme costituendo una ‘rete’ delle conoscenze per rispondere in maniera efficace alle richieste del mercato. Con l’Ordine di Milano siamo pionieri nell’applicazione dell’IA che deve sempre prevedere la supervisione del professionista per effettuare un controllo dettagliato dei meccanismi”.

Per il direttore generale Assosoftware Roberto Bellini occorre dare ai professionisti “strumenti e dati per svolgere la loro attività con più efficienza”. “Bisogna aprire – ha rimarcato – le banche dati della pubblica amministrazione in modo che siano facilmente consultabili e possano costituire una base fondamentale per svolgere attività di consulenza. L’accesso diretto alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate o dell’Inps è elemento condizionante per accelerare i processi e per fare valutazioni corrette per i clienti. Invece di fornire strumenti come le precompilate ai contribuenti, lo Stato farebbe bene ad aiutare i commercialisti ad accedere a quelle informazioni. Solo dopo potremmo parlare di applicazione dell’Intelligenza artificiale che non è altro che la somma di dati e software”.

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