NEWS:

Ecco la classifica dei rischi globali nei prossimi due anni

L'editoriale del direttore Nicola Perrone

Pubblicato:06-02-2023 19:02
Ultimo aggiornamento:06-02-2023 19:02

rischi-globali2
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Mentre la tv manda le immagini drammatiche del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, con un bilancio di vittime e feriti, purtroppo, destinato a crescere, mi è tornato in mente il rapporto 2023 del World Economic Forum sui rischi globali nei prossimi due anni. Lo studio è il risultato dell’indagine svolta sentendo i pareri di oltre 1.200 esperti dei vari settori – economici, istituzionali e della società civile – raccolti tra settembre e ottobre 2022. Proprio per quanto riguarda il prossimo biennio a preoccupare maggiormente sono i problemi di carattere economico subito seguiti da quelli collegati alla tutela del nostro ambiente. Si parte con i gravi rischi legati al costo dell’energia, all’aumento dell’inflazione e quindi del costo della vita quotidiana. Preoccupano anche la carenza di cibo, i disastri naturali, le guerre commerciali e geopolitiche.

A ben guardare, nella lista dei 10 rischi quello che balza subito agli occhi è lo stretto collegamento sull’aumento del costo della vita e quello che potrebbe comportare, proprio per mancanza di risorse, sulle azioni per contrastare il cambiamento climatico. L’innalzamento del livello del mare e gli eventi meteorologici estremi, infatti, portano in molti casi alla perdita dei raccolti, a non poter accedere alle risorse alimentari di base, a migrazione e aumento dei disordini civili.

Altro tema messo a fuoco nel Rapporto WEF è relativo alla frammentazione geopolitica e al conseguente aumento del rischio di conflitti tra potenze globali soprattutto in chiave di politiche economiche. Queste, infatti, e lo si è visto con la guerra in Ucraina, saranno sempre più utilizzate sia in modo difensivo per ridurre la dipendenza dalle potenze ostili, sia in modo offensivo per limitare la concorrenza e il rafforzamento delle potenze non amiche. Ad aggravare la situazione concorreranno anche l’aumento delle spese militari e gli investimenti in nuove tecnologie con ricadute anche nell’ambito sociale e lavorativo. Proprio nel campo tecnologico si disputeranno le prossime ‘guerre’. Perché per i paesi che possono e potranno permetterselo le nuove tecnologie potranno aiutare a trovare soluzioni alle crisi che man mano verranno sul versante sanitario, alimentare e climatico. Per i paesi più poveri, al contrario, aumenteranno le diseguaglianze. Senza contare i rischi legati alla criminalità informatica che, come abbiamo visto in queste ore, sempre più prenderanno di mira anche il nostro paese. Che fare? Occorre un grande sforzo collettivo dei leader mondiali e dei governi per rafforzare e, dove è in crisi, ricostruire la cooperazione internazionale superando la spinta di chi pensa di risolvere i problemi solo guardando al proprio interesse. Una scelta miope, che non solo non risolve i propri problemi ma condanna tutti al futuro disastro.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it