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Roma, ‘Don Camillo e Peppone’ per la Madonna di Piazza Sempione

Nel Municipio III tra 3 mesi partiranno i lavori. La Madonnina, a cantiere finito, sarà più bella che mai, sul Sagrato della chiesa dei Santi Angeli Custodi

Pubblicato:06-02-2021 18:30
Ultimo aggiornamento:06-02-2021 18:31

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ROMA – Spostare la Madonnina di piazza Sempione dal centro della strada, dove ogni giorno viene sfiorata da migliaia di automobili, e collocarla 20 metri più in là su un largo marciapiede, proprio di fronte alla chiesa dei Santi Angeli Custodi, sta diventando un caso degno delle più bizzarre e ironiche risse tra Don Camillo e Peppone. Solo che non siamo nella bassa padana del Dopoguerra, con lo spettro dei comunisti mangia bambini alle porte, ma nella Roma del 2021. E nessuno si sogna di rimuovere la statua. Anzi, il progetto prevede di valorizzarla nell’ambito di una pedonalizzazione.

Tutto nasce quando la giunta del III Municipio, guidata dal presidente Giovanni Caudo, decide di approvare un progetto di riqualificazione di piazza Sempione, oggi ridotta a un parcheggio. La piazza si trova davanti a uno dei più splendidi esempi di architettura degli anni ’20, il “Palazzo pubblico” che ospita il Municipio, con tanto di portico e torre campanaria, realizzato tra il 1921 e il 1923 dall’architetto Innocenzo Sabbatini. E come nelle storie di Guareschi a pochi passi ecco la chiesa del Giovannoni, anch’essa splendida, innalzata e consacrata tra il 1922 e il 1924. Il progetto di Caudo, già autorizzato dalla Sovrintendenza, prevede la pedonalizzazione della piazza (lasciando comunque il passaggio alle auto sui due lati), e l’allargamento del marciapiede di fronte alla chiesa. Proprio nell’ambito di questa operazione, destinata a far tornare piazza Sempione un salotto del quartiere, l’amministrazione del III Municipio ha poi pensato di collocare la statua della Madonna nell’area pedonale di fronte alla chiesa, spostandola dal centro della carreggiata dove oggi si trova, protetta da una gabbia metallica e posta su tre gradini per evitare che un’auto possa disintegrarla sbandando in curva. Un modo per valorizzarla e proteggere, allo stesso tempo, i devoti che le rendono omaggio.

Non tutti, però, sono d’accordo. Don Mario, parroco della vicina chiesa, fa sapere “che non si può calare così un progetto dall’alto, qui si fanno le cose di nascosto”.


In ‘Don Camillo monsignore ma non troppo‘, Peppone voleva realizzare case popolari al posto della statua della famosa ‘Madonnina del Borghetto’. Don Camillo, ovviamente, si opponeva. In questo caso Don Mario diventa agli occhi degli oppositori un moderno Don Camillo. Nel quartiere parte l’accusa di non aver coinvolto i residenti. Caudo, però, ribatte pubblicando sulla sua pagina Facebook la mail con cui Don Mario veniva invitato a conoscere e condividere il progetto, a partire dallo spostamento della statua della Madonna. Il presidente del III Municipio, gioco forza, diventa agli occhi dello spettatore curioso come il Peppone della situazione: di sinistra, supportato dal compagno assessore alla Cultura, Christian Raimo, pronto a correre per diventare sindaco della Capitale. Gli mancano solo i baffi. L’operazione viene tacciata di sacrilegio. Ed è solo un accessorio accusatorio in più quello di temere che la piazza diventi il centro di una movida selvaggia.

Il culmine dello scontro arriva proprio questa mattina, quando viene convocata un’assemblea pubblica in piazza Sempione voluta da Caudo per informare i cittadini. “Vogliono eliminare la statua”, sussurra qualcuno prima di esaminare il progetto. “Se la mettete davanti alla Chiesa, i ragazzi che si siederanno sulla scala le tireranno le lattine addosso“, sostiene un altro. “Volete cancellare i miei ricordi, la tradizione”, accusa infine un anziano residente.

“Il paradosso- ribatte Caudo- è che questa Madonnina non era nemmeno stata posta qui originariamente. La piazza è del 1922, la statua venne collocata qui nel 1948, come tante altre a Roma in quell’anno. La statua non è in una posizione monumentale. Bisogna poi tenere conto del raggio di curvatura delle auto” che letteralmente la sfiorano ogni giorno. “Noi la vogliamo valorizzare perché ampliamo il sagrato della chiesa e la collochiamo in una zona pedonale- conclude Caudo- ma posso dire che molti, alla fine della mattinata, l’hanno capito. La statua, infatti, sarà collocata nel punto che più la valorizza, in asse sulla Nomentana, in modo che possa essere vista da ogni angolo della piazza”.

Quasi tutti conoscono il finale del celebre film interpretato da Fernandel e Gino Cervi. Alla fine Peppone realizzerà le case popolari ma Don Camillo riuscirà, comunque, ad avere soddisfazione inglobando la statua a un angolo dell’edificio. A piazza Sempione tra 3 mesi partiranno i lavori. La Madonnina, a cantiere finito, sarà più bella che mai. Sul Sagrato.

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