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Ballottaggi in Lombardia, il Pd tiene Lecco ed espugna Legnano, Corsico e Saronno: “Ora la Regione è contendibile”

Dopo i successi a Mantova, Segrate e Somma Lombardo, le coalizioni di centrosinistra conquistano altre città che venivano da un'amministrazione di centrodestra

Pubblicato:05-10-2020 16:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:00
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MILANO – Il Partito Democratico esce rafforzato dalle elezioni comunali in Lombardia. Dopo aver vinto due settimane fa a Mantova, Segrate e Somma Lombardo, oggi è arrivato anche il successo a Lecco, dove il centrosinistra continuerà a governare con Mauro Gattinoni, dopo i 10 anni di Virginio Brivio e nonostante una profonda spaccatura nel centrosinistra, rientrata con la convergenza al ballottaggio della lista dell’ex assessore Valsecchi. Il Pd espugna anche Legnano, Corsico e Saronno, tutti paesi che venivano da un’amministrazione di centrodestra.

Siamo stati ripagati per la nostra proposta politica aperta, inclusiva e riformista, battendo Salvini e i suoi slogan”, il commento post elezioni di Vinicio Peluffo, segretario lombardo del Pd.

Abbiamo sconfitto il Carroccio– continua- che cerca consenso cavalcando le paure e le peggiori pulsioni dei cittadini e che non crede nell’Europa, andando d’accordo solo con miopi governanti sovranisti”.


Una dimostrazione che “la destra si può battere. La fiducia che i lombardi hanno messo nelle nostre mani ha invertito la tendenza. Da oggi la Regione è ancora più contenibile di ieri”, conclude.

AFFLUENZA ALTA SOLO A LECCO (57,6%), BASSA NEL MILANESE

Un’affluenza mediamente bassa quella registrata alla chiusura dei seggi nei 6 comuni lombardi chiamati al ballottaggio per scegliere il nuovo sindaco. Il dato più alto lo troviamo a Lecco, unico capoluogo rimasto alle urne, dove hanno votato il 57,60% dei cittadini, sempre meno del 64,71% del primo turno. Nel milanese affluenza al 44,07% a Corsico e al 47,55% a Legnano.

A Saronno, nonostante la tanta partecipazione della città nelle ultime settimane, si sono recati a votare solo il 48,09% degli aventi diritto.
Netto calo dell’affluenza anche a Voghera, con il 46,20% rispetto al 62,38% del primo turno, e a Viadana, che chiude al 46,86% contro il 60,21% di due settimane fa.

LECCO. GATTINONI (CENTROSINISTRA) SINDACO PER 31 VOTI

Il nuovo sindaco di Lecco è Mauro Gattinoni. Il candidato del Pd si è imposto al ballottaggio per soli 31 voti di differenza, dopo un testa a testa equilibratissimo. Non ce la fa dunque il centrodestra, con Peppino Ciresa che aveva già sfiorato al primo turno l’impresa di strappare la città al Pd dopo 10 anni, fermandosi al 48,71%.

Decisivi i voti dell’ex assessore ai Lavori Pubblici Corrado Valsecchi, che dopo aver preso quasi il 6% in solitaria due settimane fa, aveva firmato un apparentamento con Gattinoni, superando le divergenze iniziali.

LECCO. GATTINONI RINGRAZIA, VALSECCHI: NO POSTI PER ME

La paura e la tensione che lasciano posto alla gioia. Mauro Gattinoni è il nuovo sindaco di Lecco, al termine di un ballottaggio vinto “all’ultimo secondo” e una rimonta che sembrava quasi insperata, dopo un primo turno nel quale Peppino Ciresa e il centrodestra avevano sfiorato l’impresa di strappare al Pd la città, fermandosi al 48,71%: “Voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato durante la campagna elettorale e soprattutto i lecchesi”, le prime parole da sindaco alla ‘Dire’ di Gattinoni.

Anche se la spinta decisiva è arrivata senza dubbio dall’appoggio di Corrado Valsecchi, ex assessore ai Lavori Pubblici della città che al primo turno aveva deciso di correre da solo, sfiorando il 6%: “Ogni opinionista politico è in grado di capire che la differenza in questo ballottaggio l’abbiamo fatta noi di ‘Appello per Lecco’- commenta alla ‘Dire’ Valsecchi- Due settimane fa abbiamo impedito a Ciresa e al centrodestra di vincere, costringendoli al secondo turno. Adesso, grazie al nostro sostegno, Gattinoni è riuscito a ribaltare il risultato“.

Ma il futuro della lista civica non sarà sicuramente all’interno dell’esecutivo: “Abbiamo salvato la nostra storia e dignità con una strategia politica vincente, ma non intendiamo negoziare con il nuovo sindaco nessuno ruolo“.

Chi ha vinto infatti, “deve pensare solo a rimboccarsi le maniche per la città. Ci aspettiamo solo questo” conclude Valsecchi, prima di escludere “categoricamente” un suo futuro da assessore o all’interno del nuovo governo.

SARONNO. VINCE IL CENTROSINISTRA, AIROLDI AL 60%

Si è concluso lo scrutinio a Saronno, in provincia di Varese. Il candidato del centrosinistra, Augusto Airoldi, ha vinto con 8.822 voti (59,99%), mentre Alessandro Fagioli, sindaco uscente in corsa per il centrodestra, si è fermato a 5.884 voti (40,01%).

LEGNANO. RADICE SINDACO: SCELTI ANCHE DA CHI NON CI VOTAVA

Con il 54% dei voti Lorenzo Radice, candidato del centrosinistra, è il nuovo sindaco di Legnano. Battuta la dirimpettaia sostenuta dal centrodestra, Carolina Toia, fermatasi al ballottaggio al 46% dei consensi. “Ero indietro di 10 punti, ma ne abbiamo praticamente 15 ed è una vittoria dei legnanesi che hanno chiesto di cambiare”, afferma il neosindaco 39enne alla ‘Dire’.

“Siamo consapevoli che una parte di voti arrivano anche da una parte di Legnano che normalmente non ci vota– prosegue Radice- e che ha apprezzato la nostra scelta di portare le nostre idee e di non inseguire semplicemente gli altri”.

Radice è anche in assoluto il sindaco più giovane nella storia della città in provincia di Milano: mai un under 40 aveva infatti indossato la fascia tricolore. Per Radice insomma, la comunità legnanese “ha bisogno di ripartire dopo le tristi vicende legate al commissariamento e tre anni di governo chiuso nel palazzo”.

Il riferimento è all’amministrazione precedente finita in commissariamento, guidata dall’ex sindaco leghista Giambattista Fratus, condannato con il proprio vice con l’accusa di aver manipolato concorsi per posizioni dirigenziali in Comune, in municipalizzate e partecipate e per corruzione elettorale. Una parabola, quella della giunta Fratus, che non può non aver inciso in sede di urna elettorale. “Ha inciso la voglia di far ripartire Legnano, e chi di noi ha incarnato questa energia sulle cose concrete è stato premiato”, aggiunge Radice, convinto che “la voglia di cambiare è stata più forte delle appartenenze”.

Un cambiamento che si misurerà con un governo “in mezzo alle persone” che si occupi “delle piccole cose quotidiane”, con l’imperativo di “stare vicino alle persone, alle più fragili” e ai giovani i quali “chiedono che Legnano entri nel ventunesimo secolo”.

VIADANA. CAVATORTA SINDACO, ZAFFANELLA FALLISCE RIMONTA

Il nuovo sindaco di Viadana (Mantova) è Nicola Cavatorta. Il centrodestra si impone al ballottaggio, dopo il mancato sfondamento al primo turno quando la coalizione si era fermata al 43,2%. Niente rimonta dunque per Fabrizia Zaffanella, che al secondo turno non va oltre il 44,82% (3.118 voti). Cavatorta invece, sostenuto dalla Lega, da Fratelli d’Italia e da due civiche, chiude al 55,18% con 3.838 voti.

A pesare per il centrosinistra anche il mancato appoggio del M5S e della lista civica di Alessia Minotti, che hanno deciso di non dare indicazioni di voto ai propri elettori. Solo la lista ‘Viadana Democratica’ di Silvio Perteghella- 8,9% al primo turno- si era infatti schierata a favore della Zaffanella.

CORSICO. VENTURA SINDACO CON OLTRE IL 60% DEI CONSENSI

Con oltre il 60% dei consensi, il candidato del centrosinistra Stefano Ventura sbaraglia la concorrenza dell’avversario di centrodestra, il leghista Filippo Errante, diventando il nuovo sindaco di Corsico, nel milanese. Un successo, quello di Ventura, garantito anche dall’appoggio del M5S cittadino, avvenuto dopo un intenso dialogo tra il primo e il secondo turno: nella prima tornata, i grillini si erano fermati all’8%, mentre la lista (formata da due liste civiche e capeggiata dal Pd) a sostegno di Ventura aveva ottenuto il 41,5%.

A nulla è valso l’appoggio di Forza Italia a Errante in sede di ballottaggio: gli azzurri, infatti, al primo turno avevano corso ‘separati’ dai compagni leghisti, schierandosi in appoggio al candidato Roberto Mei, insieme a Italia Viva.

VOGHERA. VINCE IL CENTRODESTRA CON GARLASCHELLI SINDACO

Netta vittoria del centrodestra a Voghera. La candidata Paola Garlaschelli diventa sindaco conquistando il 66,29% dei voti. Il centrosinistra con Nicola Affronti rimane fermo al 33,71%. Esito preannunciato dai risultati del primo turno: Garlaschelli aveva ottenuto il doppio dei voti di Affronti raggiungendo quota 49,2%.

Determinante il mancato appoggio di Pier Ezio Ghezzi, candidato dem alle elezioni del 2015, che con la sua lista civica ha ottenuto al primo turno il 17,7% e che ha deciso di lasciare libertà di voto al suo elettorato.

Il ballottaggio si è concluso con un’affluenza di 19.746 votanti pari al 62,36% dell’elettorato (percentuale di fatto uguale a quella raggiunta al primo turno).

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