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A L’Aquila torna la Festa dell’Unità: tre giorni di dibattiti e musica

Da giovedì 8 a sabato 10 settembre a piazza San Basilio

Pubblicato:05-09-2022 15:01
Ultimo aggiornamento:05-09-2022 15:01
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L’AQUILA – Torna la ‘Festa dell’Unità’: da giovedì 8 a sabato 10 settembre a piazza San Basilio si terranno tre giorni di dibattiti, confronti e musica per raccontare il percorso di apertura e rinnovamento intrapreso dal Partito democratico cittadino. Si parte giovedì 8 alle 18, con un dibattito che vedrà protagonisti esponenti della società civile che hanno deciso di rispondere all’appello dem ‘Apertura e rinnovamento: il Pd si apre al confronto con la città’ il titolo dell’incontro, le cui conclusioni saranno affidate a Brando Benifei, capogruppo del Pd al Parlamento europeo. A seguire, alle 22 nell’area concerti, ‘All good children go to heaven’: i London 69, collettivo di musicisti.

Venerdì 9 settembre, alle 16, la conferenza delle Donne democratiche curerà un incontro sui diritti, con un focus specifico sulla Legge 194; alle 18, poi, i consiglieri comunali Stefano Palumbo ed Eva Fascetti coordineranno un dibattito sul progetto di città da mettere in campo nei prossimi anni, discutendone con esponenti delle professioni e del mondo accademico. Concluderà Matteo Lepore, sindaco di Bologna. In serata, Muffa aprirà il concerto del Management del Dolore Post Operatorio, alle 22. Ultima giornata sabato 10: alle 18, dibattito sulla nuova legge per il diritto allo studio organizzato dai Giovani democratici dell’Aquila; seguirà, alle 18, un focus sulle aree interne moderato dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e dal segretario provinciale Francesco Piacente che si confronteranno con sindaci del territorio ed esperti di politiche territoriali. A fare la sintesi sarà Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente di Ali. Alle 20,30 nell’area concerti opening act di Via delle Indecisioni; a chiudere la festa, il concerto delle Lingue sciolte.

“Abbiamo organizzato questa Festa convinti che il Partito democratico possa rappresentare davvero uno strumento formidabile per cambiare la nostra città, a condizione che per primo a cambiare sia proprio il Pd”, spiegano in una nota la segretaria dell’Unione comunale Emanuela Di Giovambattista e il capogruppo in Consiglio comunale Stefano Albano. “Tutti coloro che vogliono condividere questo cambiamento, questa storica rifondazione del più grande partito del centrosinistra aquilano, rappresentano essi stessi il primo passo del cambiamento. Ciò che il momento storico richiede è coraggio nelle scelte e una visione profondamente innovativa – proseguono i due dirigenti del Pd locale -, affinché una maggiore sostenibilità economica, sociale e ambientale del territorio non resti una semplice dichiarazione d’intenti ma un modello da affermare con coraggio. Avvertiamo tuttavia un grande rischio: la totale mancanza di disponibilità al dialogo e alla concertazione di questo governo cittadino. Guai se l’attuale classe dirigente, di fronte a tali e tanti sostegni esterni (Pnrr, Fondi Restar, ecc), dovesse ritenersi autosufficiente e impermeabile alla necessità di promuovere e far emergere in città energie ed intelligenze partecipi ed attive. Serve al contrario sprigionare una grande elaborazione collettiva. È questo il compito che un partito politico come il Pd ha l’obbligo costituzionale di assicurare”.


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