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Energia, Ravenna al buio dall’1 alle 5, fino al 30 Aprile

Tutti i 18 Comuni della Provincia pronti a misure "non più rinviabili"

Pubblicato:04-11-2022 18:40
Ultimo aggiornamento:04-11-2022 20:04

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Ravenna – Luci spente a Ravenna nelle prime ore del giorno: ovvero dall’1 alle 5 dal lunedì al venerdì, dalle 2,30 alle 5 nei weekend. Il taglio degli orari di accensione dell’illuminazione pubblica è “l’’unica soluzione percorribile e attuabile nel breve periodo”. A deciderlo la giunta comunale che ha deliberato lo spegnimento fino al 30 aprile prossimo “salvo proroghe”.

Come spiega in dettaglio l’amministrazione, il provvedimento non tocca gli impianti sulle strade statali che attraversano il territorio comunale e, di conseguenza, rimarranno accesi 2.410 punti luce sui 36.640 totali nel territorio comunale. Lo spegnimento nelle prime ore del giorno partirà dalla prossima settimana, non appena saranno messe a punto “le operazioni tecniche necessarie”. Il termine è fissato a fine aprile, ma “resterà in vigore fino al ritorno delle tariffe a valori compatibili con gli stanziamenti a bilancio”.

La decisione assunta, motivano da Palazzo Merlato, “si inserisce in un contesto che ha visto aumentare, per il Comune di Ravenna, la tariffa della componente energia da applicare al canone 2022 rispetto al 2021 del 109,52%, passando da 0,18291 euro al chilowattora per l’anno 2021, a 0,38324 per l’anno 2022″.
Quindi con il raddoppio dei costi dell’energia in un anno, il canone, senza la riduzione di accensione prevista aumenterebbe di 2.386.788,73 euro, passando da 3.830.137,52 euro del 2021 a 6.216.926,25 del 2022. Mentre, in base alle stime degli uffici tecnici, la misura porterà risparmi nelle casse comunali di 230.265,91 euro sul periodo che manca alla fine del 2022, passando dagli oltre 6,2 milioni di euro a 5.986.660,34 euro. Mentre per il 2023, sulla base delle tariffe attuali, il costo dell’energia sarebbe di 6.052.700,47 euro, ma grazie ai tagli dell’illuminazione, il risparmio annuale è di 1.122.062,74 euro, passando da 6.052.700,47 euro stimati a 4.930.637,73.


Michele De Pascale, Sindaco di Ravenna e Presidente della Provincia di Ravenna

Ravenna fa così da apripista per tutta la Provincia al varo delle misure “d’urto” contro il carobollette: tutti i 18 Comuni del ravennate sono infatti al lavoro per attuare le misure più efficaci. “Mossi dall’identica consapevolezza dell’assoluta e non più rinviabile necessità di attuare le più adeguate politiche di contenimento della spesa energetica- spiega infatti il presidente della Provincia, e sindaco di Ravenna, Michele de Pascale – tutti i 18 Comuni della nostra Provincia hanno valutato e stanno valutando al loro interno le misure più opportune, da declinare sulla base delle diverse caratteristiche e specificità del proprio contesto, per ottenere il migliore bilanciamento possibile tra contenimento dei consumi e adeguatezza dei servizi”. In particolare, “uno dei temi di maggiore attenzione- conferma De Pascale- è quello legato all’accensione degli impianti della pubblica illuminazione”. Così, “per molti una riduzione degli orari di accensione rappresenta l’unica soluzione percorribile e attuabile nel breve periodo“.

De Pascale chiarisce che si tratta di “provvedimenti straordinari senza i quali gli enti locali si troverebbero nella situazione di non poter liquidare le utenze e di dover quindi sospendere i servizi e che la volontà è quella di applicarli “nei limiti della stretta necessità”. Senza rallentare il pressing sul governo “affinché affronti in maniera strutturale un’emergenza che coinvolge imprese, famiglie e amministrazioni pubbliche- prosegue il presidente- auspicando un’evoluzione positiva del quadro internazionale che ha portato a tale situazione”. Infine, si precisa che i varchi stradali elettronici di presidio del traffico, le telecamere di sicurezza, nonché gli impianti semaforici non saranno disattivati negli orari indicati.

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