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VIDEO | Pupi Avati torna al cinema: “La parola ‘per sempre’ non esiste più”

'La quattordicesima domenica del tempo ordinario' è nelle sale da oggi. Nel cast Edwige Fenech, Gabriele Lavia e Lodo Guenzi del gruppo Lo Stato Sociale

Pubblicato:04-05-2023 16:38
Ultimo aggiornamento:04-05-2023 17:17

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ROMA – Edwige Fenech e Gabriele Lavia insieme sul grande schermo diretti da Pupi Avati, che torna al cinema da oggi con ‘La quattordicesima domenica del tempo ordinario’ (distribuito da Vision Distribution). L’icona delle commedie sexy all’italiana degli Anni 70 e 80 e l’attore di teatro (tra i più amati) uniscono i loro mondi così diversi per raccontare una storia sull’amore, sull’amicizia e sul tempo che passa. Ma è anche una riflessione sul fallimento dei sogni, sulla crisi dei legami e sulle parole ‘per sempre’. “Oggi c’è l’impressione che le persone non vogliano più comunicare e che non ci sia più spazio per parlare. Questo è dovuto ai tempi che viviamo in cui tutto è accelerato. Prima i tempi erano più dilati, oggi si vuole consumare la vita troppo velocemente, come se fosse un hamburger da mangiare“, ha detto Fenech all’agenzia Dire.

“Io appartengo a una generazione alto medievale – ha detto Avati ridendo – e credo che sia stata l’ultima ad usare il ‘per sempre’ in amore, in amicizia o per le cose che si volevano fare. C’era un’idea – ha proseguito il regista – di voler dare continuità alle cose. C’è un senso di precarietà e senso di deresponsabilizzazione. Oggi, infatti, c’è la tendenza nel dire ‘ti presento la mia compagna o il mio compagno’. Questo – ha detto ancora il regista – è diverso dal dire ‘mia moglie o mio marito’. Quando dicevamo ‘mia moglie’ – conclude – definivamo una persona alla quale avevamo promesso amore eterno. Per un attimo ci avevamo creduto a quella cosa lì, era una cosa magnifica in cui credere“.

Io non faccio testo – ha dichiarato Lavia – perché ho avuto tre mogli. Questo non è un arricchimento, vuol dire che c’è stato qualche errore, errare è umano”.


Nel cast del film anche Lodo Guenzi, attore e membro del gruppo Lo Stato Sociale. “Un tempo le scelte erano resistenti, così come le cattive scelte. In questa epoca che viviamo c’è la tendenza a stare in vetrina, pubblichiamo le foto che raccontano di noi, a ricercare con competizione di scalare un gradino in più e di dimostrare a noi stessi e al mercato in cui ci mettiamo che valiamo di più. Se stai sempre in vetrina i legami si sfaldano. A volte ti salva la vita perché la persona che hai al tuo fianco non è giusta, ma comunque è stressante”, ha detto Guenzi alla Dire.

LA TRAMA

La storia è ambientata nella Bologna degli Anni 70. Marzio (Lodo Guenzi da giovane e Gabriele Lavia da adulto) Samuele (Nick Russo da giovane e Massimo Lopez da adulto) e Sandra (Camilla Ciraolo da giovane ed Edwige Fenech da adulta) sono giovanissimi e ognuno ha un suo sogno da realizzare. La musica, la moda, o forse la carriera. I due ragazzi, amici per la pelle, fondano il gruppo musicale I Leggenda e sognano il successo. Sandra è un fiore di bellezza e aspira a diventare indossatrice. Qualche anno dopo, nella quattordicesima domenica del tempo ordinario, Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona l’organo. Quella ‘quattordicesima domenica’ diventa il titolo di una loro canzone, la sola da loro incisa, la sola ad essere diffusa da qualche radio locale. Poi un giorno di quei meravigliosi Anni 90 in cui tutto sembra loro possibile, si appalesa all’improvviso la burrasca, un vento contrario e ostile che tutto spazza via. Li ritroviamo 35 anni dopo.

Il film è una produzione Duea Film, Minerva Pictures con Vision Distribution in collaborazione con Sky , è prodotto da Antonio Avati, Santo Versace e Gianluca Curti.

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