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Renzi alla Borsa di Milano: “63 governi non hanno fatto le riforme, io le farò”

[caption id="attachment_7906" align="alignleft" width="300"] M. Renzi[/caption] ROMA - "Per anni

Pubblicato:04-05-2015 08:49
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:18

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M. Renzi

M. Renzi

ROMA – “Per anni in Italia si sono cambiati i governi ma non si sono cambiate le cose”. Lo dice Matteo Renzi alla borsa di Milano.

 “Sessantatre governi ma non si sono realizzate le riforme. La priorita’ del nostro governo e’ stata quella di realizzare un pacchetto di riforme non particolarmente inedito: quelle che altri paesi hanno fatto prima di noi”, spiega.

Renzi fa riferimento al jobs act: “Quanto sarebbe stato meglio se lo si fosse fatto quando l’ha fatto Schroeder?“, chiede Renzi.


L’ITALICUM – “La legge elettorale stasera sara’ io spero, penso e credo approvata dal Parlamento italiano. Ha un grande elemento di chiarezza- sostiene Renzi-. Per cinque anni ci sara’ un governo e si sapra’ chi vince. Saranno gli elettori a decidere chi governa, non gli accordi”. “Stiamo dando corso e concretizzazione alla riforme dopo decenni di parole in liberta’. Questa prima parte di riforme e’ molto corposa ma anche doverosa. E’ l’abc delle regole. Stiamo facendo la legge elettorale per dire che quello che arriva prima vince le elezioni. Non sono cose particolarmente geniali”.

PA. RENZI: CON RIFORMA TORNA AL SERVIZIO DEL CITTADINO – “La riforma della Pa passata in Senato, ed  entro l’anno saranno emanati i decreti attuativi, e’ una riforma che segna una inversione tendenza nel rapporto tra il cittadino e la Pa. Smetto di essere uno che chiede per favore e permesso ma ho la Pa al servizio del cittadino”.

UNIVERSITA’. RENZI: DI SERIE A E DI SERIE B, PRENDERNE ATTO – “‘Ce l’abbiam fatta’ e’ una parola che non puo’ appartenere al nostro vocabolario. Il nostro vocabolario richiede che noi ci chiediamo cosa faremo per i prossimi anni. Il nostro futuro deve essere migliore del nostro glorioso passato. Questo vuol dire un cambio di direzione nella ricerca, di investimenti nelle universita’, prendendo atto che esistono universita’ di serie a e di serie b”.

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