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Avviso ai giovani italiani: anche il manganello può indicare la via

Tornando con la mente al recente passato vengono in mente altri passaggi significativi che segnalano un certo fastidio nei confronti delle richieste giovanili.

Pubblicato:04-03-2024 17:41
Ultimo aggiornamento:04-03-2024 18:35

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(Foto di repertorio)

ROMA – Per decenni ignorati e inascoltati oggi i giovani sono diventati argomento di forte dibattito tra le forze politiche di governo e di opposizione. In ultimo ci sono state le manganellate della polizia ai giovani scesi in piazza a protestare a Pisa e subito dopo in altre città italiane. Un intervento duro, quello delle forze dell’ordine, che in quel momento ha costretto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a segnalare il pericolo:  “L’autorevolezza delle Forze dell’ordine – ha detto il Capo dello Stato-  non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni… con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”.

Ma non solo manganellate, sui giovani in generale va registrato anche un cambio di clima. Basti pensare alle leggi anti-rave, alle multe agli studenti che occupano le scuole con pure il rischio di bocciatura. Vero che ci sono casi estremi, mi vien da pensare ai tanti poveri docenti aggrediti o vittime di soprusi. Ma parliamo sempre di casi singoli, che riguardano veramente un pugno di delinquenti. Eppure tornando con la mente al recente passato vengono in mente altri passaggi significativi che segnalano un certo fastidio nei confronti delle richieste giovanili. Ricordo l’ex ministra del Lavoro, Elsa Fornero, quando disse che i giovani italiani non devono essere troppo “foolish”, come andava invece predicando Steve Jobs (“stay hungry, stay foolish”), tradotto: non devono essere troppo esigenti perché ormai viviamo in tempi difficili e “non sono nelle condizioni di essere schizzinosi“. Insomma, questo è sembrato l’invito, prendete il lavoro che vi capita, qualunque esso sia, e provate a tenervelo stretto. Una presa di posizione che scatenò anche delle sottili e velenose ironie, soprattutto da parte sindacale: Il più popolare: “Fornero: Giovani in cerca di lavoro troppo schizzinosi. Alcuni, poi, pretendono d’essere pagati”. Oppure: “Pure voi, vi esce un posto per pulire i bagni a Termini dopo un master da 10 mila euro? Accettate. Non siate choosy, no?”.


Ci mise del suo anche l’allora premier tecnico, Mario Monti, che attaccò l’agognato il posto fisso: “I giovani devono abituarsi all’idea che non lo avranno – disse-  che monotonia il posto fisso, è bello cambiare”. Arriviamo a Matteo Renzi, anche lui ex premier, che liscia i giovani parlando del reddito di cittadinanza da abolire: “…ai ragazzi va detto studiate, provate, mettetevi in gioco, poi se fallite vi diamo una mano, ma rischiate… se il messaggio è non vi preoccupate tanto lo Stato vi dà un sussidio, state a casa e poi eventualmente fate un lavoretto in nero, tanto non se ne accorge nessuno, così rimpinguate lo stipendio, se c’è questo messaggio – disse a sua volta Renzi- è diseducativo”. L’obiettivo a cui puntava Renzi è quello di affermare che  “la gente deve soffrire, rischiare, provare, correre, giocarsela e se non ce la fai ti diamo una mano. Ma bisogna sudare ragazzi, i nostri nonni hanno fatto l’Italia spaccandosi la schiena non prendendo i sussidi dallo Stato”. Cambio di registro con l’altro premier tecnico, Mario Draghi, che invece ai giovani si affida: “A voi spetta il compito di trasformare l’Italia. Il nostro compito è mettervi nelle condizioni di farlo al meglio… il vostro compito è cominciare a immaginare il Paese in cui vorrete vivere. Preparatevi a costruirlo, con passione, determinazione e – perché no – un pizzico di incoscienza”.

Arriviamo alle ultime ore, nei giorni di tensione con il Quirinale per le manganellate di Pisa, quando l’agenzia Dire riprende un passaggio del discorso che Giorgia Meloni dedicò ai giovani nel suo discorso di insediamento come Presidente del Consiglio: “… penso di conoscere più di altri l’universo dell’impegno giovanile. Confesso che difficilmente riuscirò a non provare un moto di simpatia anche per coloro che scenderanno in piazza contro le politiche del nostro governo. Mi torneranno inevitabilmente alla memoria le mille manifestazioni a cui ho partecipato con tanta passione”, ha detto Meloni. “Al famoso ‘Siate folli, siate affamati’, di Steve Jobs, io vorrei aggiungere ‘siate liberi’ perché è nel libero arbitrio la grandezza dell’essere umano“. E speriamo che in futuro a qualcuno non passi per la mente di indirizzare la decisione dei giovani sottolineando che va bene il libero arbitrio, ma solo se è quello che va bene a chi comanda.

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