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Scuola, Tar Campania: “No a ricorso, con nuovo Dpcm serve altra ordinanza”

Nel provvedimento si ricorda la diffusione delle varianti del virus inglese, sudafricana e brasiliana, che sono connotate "da maggiore diffusività nella popolazione anche in fasce di età scolare

Pubblicato:04-03-2021 17:55
Ultimo aggiornamento:04-03-2021 17:55

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NAPOLI – Con un decreto della quinta sezione, il Tar della Campania ha rigettato un ricorso presentato da docenti e genitori contro la Regione per chiedere l’annullamento dell’ordinanza che dispone la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado fino al 14 marzo. Nel provvedimento si ricorda la diffusione delle varianti del virus inglese, sudafricana e brasiliana, che sono connotate “da maggiore diffusività nella popolazione anche in fasce di età scolare”, circostanza che sta alla base di alcune previsioni contenute nel Dpcm di Mario Draghi, firmato il 2 marzo ma in vigore dal prossimo 6 marzo, che contiene la possibilità di disporre la sospensione delle attività didattica in presenza nelle aree connotate da alto rischio di diffusione del virus. L’ordinanza di Vincenzo De Luca appare “non irragionevolmente improntata al principio di cautela nel bilanciamento di due interessi (salute ed istruzione) entrambi di rango costituzionale”, rilevano i giudici, specificando ancora che la Regione è tenuta ad agire “in conformità alle nuove disposizioni contenute Dpcm” in tempo “utile per rendere operativa la nuova regolamentazione a decorrere dall’8 marzo”.

Da quella data occorrerà, quindi, una nuova disposizione regionale perché l’entrata in vigore del Dpcm causerà “la sopravvenuta inefficacia delle disposizioni contenute nell’ordinanza regionale impugnata per effetto della piena vigenza del nuovo Dpcm” che si sovrappone all’ordinanza.

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