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Ganau inaugura la “domus de janas” a Sennori

CAGLIARI - "È sempre un piacere partecipare all'inaugurazione di un monumento storico archeologico, appena recuperato". Così il presidente

Pubblicato:04-03-2016 18:30
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:06

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CAGLIARI – “È sempre un piacere partecipare all’inaugurazione di un monumento storico archeologico, appena recuperato”. Così il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, che questa mattina ha inaugurato, insieme all’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino, la “domus de janas” dell’orto beneficio parrocchiale di Sennori (Sassari). Presenti anche il sindaco della cittadina Roberto Desini e il presidente della commissione Cultura Gavino Manca. Le domus de janas (in italiano “case delle fate“) sono strutture sepolcrali preistoriche costituite da tombe scavate nella roccia e l’opera inaugurata oggi è una delle più articolate e importanti del territorio.

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Scavata in un costone calcareo, era utilizzata fino al secolo scorso come cava e come rifugio durante i conflitti mondiali. “Monumenti aperti, manifestazione che ha consentito all’amministrazione comunale di avviare il percorso di ristrutturazione del sito, è un’iniziativa importante e una risorsa straordinaria- spiega Ganau- che oltre a favorire la fruibilità di nuovi spazi culturali, spesso poco conosciuti, stimola gli amministratori ad intervenire per il recupero di siti abbandonati. Spero che a questo intervento che ha consentito, grazie ad un finanziamento regionale, anche l’attuazione dell’opera di consolidamento del piazzale della chiesa di San Basilio- aggiunge Ganau- ne seguano molti altri, considerato che in Sardegna abbiamo tante ricchezze culturali e archeologiche che aspettano di essere recuperate per ritornare ad essere fruibili non solo dai sardi ma anche dai tanti turisti che ogni anno visitano la nostra isola”.


Soddisfazione anche per l’assessore Firino, che ribadisce: “La Regione è impegnata in una forte azione per il sostegno e il recupero dei beni culturali, sia per la conservazione dell’identità della nostra terra ma anche come volano turistico. L’azione di valorizzazione abbraccia più assessorati ed è stata possibile anche grazie alla collaborazione con le amministrazioni comunali e la soprintendenza, che dimostra la volontà di recuperare beni archeologici anche in un momento di grande crisi e difficoltà economica”.

di Andrea Piana, giornalista

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