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“Perché ci hai messo tanto?”, l’ultimo romanzo di Enzo Papetti che reimmagina ‘l’oggetto libro’

"Un'opera coraggiosa che introduce per la prima volta nell'ambito della narrativa l'utilizzo dei Qr Code per collegarsi ad una serie di supporti multimediali", ha spiegato l'editore Francesco Bevivino durante la presentazione di ieri al teatro Parenti di Milano

Pubblicato:03-12-2021 14:55
Ultimo aggiornamento:03-12-2021 14:56

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MILANO – Tre storie d’amore che si intrecciano in un racconto ironico, un po’ saggio e un po’ romanzo. Un confronto tra tre età diverse, la giovinezza, l’età matura e la vecchiaia, accomunate da sogni, ricordi e bugie. Sullo sfondo, le riflessioni sulla pandemia e il nostro tempo. Ma Perché ci hai messo tanto?’, l’ultimo libro di Enzo Papetti edito da Elemento 115, è molto più di un romanzo.

Con un lavoro sperimentale e d’avanguardia, l’autore fonde diversi registri narrativi, contaminando la scrittura con musica, film e quadri. Grazie all’inserimento dei Qr Code nel testo, ‘l’oggetto libro’ si trasforma in un ‘device’ iperconnesso capace di regalare un’esperienza pienamente immersiva mentre il ritmo dei dialoghi e le continue incursioni dello ‘psicanalista’ Renato Mannheimer inchiodano il lettore ad una contemporaneità che supera i confini del romanzo, guidandolo verso riflessioni dal sapore dolceamaro sulla nostra società. Senza mai prendersi troppo sul serio però, perché, come recita il sottotitolo, ‘non c’è humor senza rock and roll della ragione’.

‘Perché ci hai messo tanto?’: la trama

Le tre storie d’amore condividono il tempo, non lo spazio. In un lussuoso ristorante di Torino, cenano David e Martina; all’aeroporto di Milano, Ruth e Filippo sono in attesa di partire per Parigi; lungo l’autostrada che lega le due città, Sergio e Riccardo tornano a casa. Sullo sfondo, le riflessioni sulla pandemia firmate dallo ‘psicanalista’ Renato Mannheimer mentre le foto di quadri immaginari ripercorrono le vicende degli ultimi trent’anni ed una serie di musiche e video accompagnano la lettura.


‘Perché ci hai messo tanto?’ è il secondo libro di una trilogia ma la storia è autonoma e può essere letto anche come opera indipendente. A tenere insieme i tre libri, infatti, è lo sguardo ironico dell’autore sul tema dell’amore e la ricerca narrativa capace di dare ritmo al testo e grande profondità psicologica ai personaggi, come già ne ‘L’oggetto piccolo b’, primo libro della trilogia edito sempre da Elemento 115.

‘Perché ci hai messo tanto?’ e il futuro della narrativa

Ma la grande novità del romanzo è la sua riflessione sul futuro ‘dell’oggetto libro’. “Un’opera coraggiosa che introduce per la prima volta nell’ambito della narrativa l’utilizzo dei Qr Code per collegarsi ad una serie di supporti multimediali”, ha spiegato l’editore Francesco Bevivino durante la presentazione di ieri al teatro Parenti di Milano, alla quale hanno partecipato anche, oltre all’autore, Sergio Scalpelli e Renato Mannheimer, entrambi personaggi del libro, Luisella Pescatori di Huffington Post, Michele Bollino dell’Agenzia Dire.

Una sperimentazione, più che il tentativo di creare un nuovo genere letterario“, ha aggiunto Bevivino, “che verrà portata a compimento con l’ultimo capitolo della trilogia”. Per il prossimo episodio, infatti, saranno realizzate musiche e video originali che affiancheranno il testo narrativo nel tentativo di fondere diverse arti all’interno di un unico libro iperconnesso.

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