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Iervolino di ILBE risponde a Favino: “Qui non c’è star-system riconoscibile nel mondo”

L'attore a Venezia con 'Comandante' e 'Adagio' ha commentato la scelta di far interpretare 'Ferrari' ad attori stranieri

Pubblicato:03-09-2023 11:48
Ultimo aggiornamento:03-09-2023 11:48

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LIDO DI VENEZIA – “Caro Favino, negli ultimi trent’anni, il cinema italiano non ha creato uno star system riconoscibile nel mondo, nonostante siano presenti sul panorama italiano moltissimi attori di eccellente professionalità, restando chiuso a collaborazioni internazionali che, in un mondo globale, ritengo al contrario utili alla crescita del settore“. Così Andrea Iervolino, ceo del Gruppo ILBE e produttore del film ‘Ferrari’ (in concorso all’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia), ha commentato le dichiarazioni di Pierfrancesco Favino in merito alla scelta di far interpretare ad attori stranieri storie di personaggi italiani. “Prima c’era la capacità di proteggere il proprio cinema. Se avessero prodotto ‘Ferrari’ in quegli anni l’avrebbero fatto fare a Vittorio Gassmann e invece non ho letto nulla che sottolineasse la stranezza che l’abbia interpretato un attore americano. Dovete scriverlo, altrimenti stiamo tutti aspettando solo cosa dice il grande divo (Driver, ndr). Se un cubano non può fare un messicano perché un americano può fare un italiano?”, aveva dichiarato Favino.

“Gli altri Paesi non americani hanno avuto invece un approccio diverso e forse vincente dando vita e luce a: Banderas, Bardem, Cruz, Cassel, Cotillard, Kinnam, Mikkelsn, Schoenaerts, Kruger che sono oggi nomi internazionalmente riconosciuti con un notevole e comunque discreto valore. In Italia al contrario- ha proseguito Iervolino- proprio per valorizzare e lanciare talent italiani, bisogna fare film internazionali, inserendo nel cast un mix di attori stranieri e nostrani. Solo così i talenti italiani, che sono tantissimi e non tutti ancora scoperti, possono iniziare ad avere visibilità a livello mondiale per poi essere protagonisti di film che potrebbero costare intorno ai 100.000.000 dollari come Ferrari. Il cinema italiano- ha detto ancora il ceo- deve guardare oltre il proprio Paese e mettere in campo sinergie con l’industria internazionale che vuole investire sulle icone del made in Italy”.

Per Iervolino “film come ‘Ferrari’ che vengono distribuiti in 150 paesi nel mondo promuovono profondamente l’Italia e il genio italiano nel mondo dando lustro e visibilità al nostro Paese. Per rilanciare il cinema italiano, quindi la produzione Made in italy e di conseguenza gli artisti devono realizzare film con storie che parlano a tutto il mondo, con star internazionali che lavorano fianco a fianco con i nostri talenti e con le nostre maestranze locali con l’unica finalità di valorizzare quanto meritano le storie italiane e gli attori italiani”.


Il ceo ha poi concluso: “Solo per fare un esempio in linea: nel nostro film ‘Modigliani’ diretto da Johnny Deep, Riccardo Scamarcio sarà uno dei protagonisti principali, e sarà affiancato da Al Pacino e tanti altri, ma ovviamente non è un film che costa cento milioni, ha un budget molto più modesto e quindi può sperimentare una formula a cast misto che darà molta luce e visibilità a Scamarcio e a tutti gli altri attori non internazionali che faranno parte del cast”. 

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