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Telecomunicazioni, alleanza Acea-Open Fiber: in 5 anni banda ultralarga a Roma

400 milioni di investimento per cablare con banda ultralarga l'80% delle abitazioni della Capitale

Pubblicato:03-08-2017 16:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:35

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ROMA – La banda ultra larga arriva a Roma. Entro 5 anni la Capitale sarà completamente cablata grazie all’alleanza tra Acea e Open Fiber, la società di Enel nata proprio allo scopo di realizzare la banda ultra larga in tutta Italia. La rete coprirà l’80% delle unità immobiliari della città per circa 1,3 milioni di unità abitative.

L’investimento previsto è circa 400 milioni. La partnership industriale tra le due società è stata siglata con la firma di un memorandum di intesa che definisce i termini e le condizioni per l’avvio della realizzazione della nuova rete di comunicazione. Da una parte l’ad e il presidente di Acea, rispettivamente Stefano Antonio Donnarumma e Luca Alfredo Lanzalone, dall’altra l’ad e il presidente di Open Fiber, Tommaso Pompei e Franco Bassanini.

Secondo questo accordo Acea fornirà l’infrastruttura concedendo il suo utilizzo a Open Fiber, i dati cartografici e il supporto necessario all’individuazione delle Infrastrutture per la realizzazione della rete stessa. Acea inoltre potrà contribuire anche alla realizzazione fisica della rete. Open Fiber, dal canto suo, potrà fornire ad Acea le specifiche tecniche per la progettazione e quando partiranno i lavori poserà i fili sfruttando le infrastrutture di Acea. In questa fase poi assicurerà il passaggio del know how tecnico a favore di Acea, funzionale allo sviluppo dei propri servizi, e fornirà i servizi di rete e commerciali in modalità ‘wholesale’.


I lavori dovrebbero iniziare da Roma sud ad inizio 2018 e durare tra i 4 e i 5 anni, ma già prima del termine finale le prime zone dove si interverrà potranno accedere alla nuova rete.

Secondo l’ad Open Fiber, Tommaso Pompei “con il memorandum, che nei prossimi 2/3 mesi si trasformerà in un vero e proprio accordo vincolante, le due aziende progetteranno e svilupparanno una rete di connettività a banda larga basato sulla fibra ottica che coprirà l’80% delle unità immobiliari della città per circa 1,3 milioni di unità abitative. L’investimento previsto è circa 400 milioni, i tempi di realizzazione sono di 4/5 anni e saranno progressivi, nel senso che partiremo da alcuni quartieri e poi si estenderà al resto della città. Una infrastruttura del genere è sicuramente importante per l’utenza privata, residenziale, che potrà avere accesso a tutta una tipologia di servizi, molti dei quali ancora non fruibili sul mercato, ma ancora più importante sarà per la parte industriale, perché in una città di servizi come Roma, è importante di avere una infrastruttura in grado di far conoscere i propri prodotti in giro per il mondo e ricevere informazioni. Questo è possibile solo con una infrastruttura di alta capacità”.

Rispetto ad altre città, ha aggiunto il presidente di Open Fiber Franco Bassanini, “a Roma siamo partiti dopo a cablare proprio perchè aspettavamo un accordo con Acea che ha il vantaggio di conoscere bene il territorio. Quindi ora recupereremo presto il tempo perduto”.

Per il presidente Acea Luca Alfredo Lanzalone “l’accordo persegue un’idea di innovazione tecnologica. Si tratta di un progetto industriale ambizioso. Per quanto riguarda l’invasività dei lavori noi tendiamo a scavare il meno possibile. Per questo è importate un accordo sulle infrastrutture: in questo modo potremo minimizzare l’impatto usando quanto già esiste. Probabilmente si inizierà da Roma sud per motivi di facilità di accesso all’infrastruttura“.

Infine l’ad Acea Stefano Antonio Donnarumma ha sottolineato come “l’obiettivo sia quello di fare di Roma una ‘smart city’. Questo accordo vuol dire essere protagonisti di un attività di infrastrutturazione sulle comunicazioni ad alta efficienza. Ciò che è di diretto interesse per Acea è l’attuazione dell’automazione avanzata delle reti. Questa partnership consentirà un impatto basso grazie alle infrastrutture di Acea potranno ospitare la nuova fibra ottica senza scavi. Li dove non sarà possibile gli scavi saranno a basso impatto. I lavori partiranno ad inizio 2018 ed è prevista anche la sostituzione dei contatori con nuove tecnologie digitali”.

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